Campagna elettorale dei 5stelle al rush finale, addirittura gira voce che a Rieti sarebbe arrivato anche Beppe Grillo, ma sono solo rumors. Tuttavia, a infuocare gli animi, in una piazza Vittorio Emanuele spazzata dal Burian, ci pensa Alessandro di Battista. Accolto da un coro da stadio (“Dibba, Dibba”), il deputato uscente, dal palco sotto i portici di Palazzo Città guarda di fronte le bandiere della sede di Forza Italia attorcigliate dal vento gelido siberiano e lancia il suo primo fendente.
“Non riesco a capire bene – dice ironico al popolo pentastellato – pensavo fosse la bandiera del Pd, tanto ormai chi vota il Partito democratico vota Forza Italia, pertanto invito tutti voi a andare a votare per noi, che non abbiamo nessun finanziatore alle spalle, ma che facciamo questo tour elettorale autofinanziandoci”.
Dibba è un fiume in piena, ce ne ha per tutti, attacca il sistema partitocratico, parla della lotta alla corruzione e al voto di scambio, del superamento delle categorie di destra e sinistra (“Anch’io una volta votavo Veltroni e il Partito democratico, per me resta fondamentale il valore dell’antiberlusconismo”), e di riformare la prescrizione nei processi penali.
Poi elenca il programma dei 5stelle una volta al governo del Paese, ma riesce a toccare le corde della piazza quando spiega cosa significa Reddito di cittadinanza. “Penso a un 50enne di Rieti – dice – che perde il lavoro e non per colpa sua se ne deve anche vergognare. Il redditto di cittadinanza serve a evitare la morte sociale, a fare un lavoro socialmente utile, a patto che si metta a disposizione dei Centri per l’impiego ”.
Con Di Battista sul palco c’è anche la candidata alla presidenza della Regione Lazio, Roberta Lombardi, che parla soprattutto di sanità. “In 5 anni – attacca il centrosinistra – abbiamo assistito ad una privatizzazione della sanità, al taglio di reparti, dei posti letti. Stiamo arrivando ad una situazione dove le persone non possono più curarsi”.
Di Battista sbaglia strada e arriva in piazza con una mezzora di ritardo, ma prima di lui salgono sul palco il candidato reatino alla Camera, Gabriele Lorenzoni (“Mi sono candidato per riappropriarmi del mio futuro, per impedire che i giovani abbandonino la nostra terra”) e la candidata al Senato, l’amatriciana Sonia Santarelli. Non solo. In piazza anche i candidati al consiglio regionale Maria Letizia Rubini (“Siamo persone comuni, aiutateci a cambiare la Regione”) e Emanuele Loreti (“La nostra campagna elettorale la facciamo nelle piazze non nei Palazzi”).
Foto: Francesco PATACCHIOLA ©