Quale risultato ha prodotto la task-force per la riscossione dei tributi voluta dall’ex amministrazione e costata 45 mila euro ai contribuenti? È quanto si chiedono in una nota i consiglieri comunali della Lega, Andrea Sebastiani e Onorina Domeniconi. Nello specifico questa somma, finanziati con le entrate derivanti dall’attività di accertamento, erano destinati alla costituzione di una task-force da impegnare nel recupero dell’evasione Imu, Tarsu, Tares, Tari e tassa occupazione suolo pubblico.
I due esponenti del partito di Salvini, inoltre, vogliono sapere “a quanto ammonta il gettito derivato da un’attività che avrebbe dovuto portare nelle casse comunali anche i pregressi oneri di urbanizzazione (recuperando le rate non pagate dai contribuenti), il miglioramento dei servizi museali, turistici e bibliotecari, la redazione del nuovo piano degli impianti pubblicitari?”
Sebastiani e Domeniconi, tuttavia, ritengono che possano esserci delle operazioni “a costo zero”, che porterebbero ossigeno nei dissestati conti comunali, sia in termini di cassa che di competenza: “Alcune di esse improntate, come giusto che sia, al principio di equità fiscale tra i cittadini. Solo per citarne alcune: rivalutazione per microzone degli immobili situati nel centro storico, le cui rendite catastali sono, non di rado, ancorate a valori spesso irrisori e in base alle quali i proprietari calcolano e poi pagano Imu e Tasi, riscossione del canone patrimoniale non ricognitorio nei confronti dell’Enel, riscossione della tassa di soggiorno, istituita in bilancio con un appostamento, nel preventivo 2016, pari a 100.000 euro mai riscossa, riscossione degli oneri derivanti dalle richieste di trasformazione del diritto di superficie in proprietà, vendita dei terreni agricoli, per lo più situati nella piana reatina, per l’acquisto dei quali c’è una buona richiesta da parte dell’utenza”.
Per i due consiglieri queste proposte sono “un’iniziale e non esaustiva base di partenza per tentare di uscire da una situazione di sofferenza oggettivamente difficile, conseguenza di un serrato piano di rientro, che diventerà ancora più stringente a partire dal 2020, quando la disponibilità di cassa diminuirà per un maggior accantonamento di risorse nel fondo crediti dubbia esigibilità”.
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