(r.l.) “Con il centrosinistra abbiamo politiche diverse ma ci siamo confrontati per anni mentre con il M5S l’unica cosa che posso dire è che io sono più onesto di loro. Io non sono mai stato sfiorato dal dubbio di un interesse economico: ho avuto 28 processi e sono stato sempre assolto. E non prendo lo stipendio a Leonessa dal 2010”. Paolo Trancassini ha inaugurato così il comitato elettorale in via Roma incontrando i suoi elettori e presentando la sua candidatura al collegio uninominale di Rieti. Il sindaco di Leonessa non ha risparmiato critiche a Fabio Melilli (“Voglio incontrarlo in dibattito e chiedergli cosa avevano in mente quando hanno parzialmente abolito le province. Le mezze province sono follia”) e all’ex sindaco di Rieti Simone Petrangeli: “È sempre stato per il ni, ha scontentato i suoi e gli avversari”.
I TEMI Dalla ricostruzione post-sisma alla Rieti-Torano (“se sarò eletto supereremo l’impasse in tempi rapidi”) il Trancassini-pensiero ha toccato i principali temi di attualità, ma ha pure risposto a chi lo critica per il referendum del 2008 con cui puntaba a far uscire Leonessa dalla provincia di Rieti, territorio che ora si candida a rappresentare: “Quella storia merita il rispetto che si ha per il migrante, non si può fare ironia su chi è costretto ad andarsene dal posto che si ama”. Trancassini, che ha chiesto un confronto pubblico con gli altri candidati all’uninominale, ha annunciato anche che aprirà un comitato permanente in via De Juliis una volta eletto, con uno staff di persone attentamente individuate per restare ben saldo al territorio: “Dopo 28 anni di amministrazione non vado a perdere la faccia per un giro a Montecitorio. Il mio partito è il territorio”.
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