Scrive il consigliere comunale di Rieti, Alessio Angelucci: “Che tristezza il pensiero di migliaia di essere umani, gettati nelle cavità carsiche in nome di un ideale o peggio, in nome di una disputa territoriale. Che tristezza il pensiero di milioni di essere umani bruciati vivi poiché colpevoli di una “deformazione razziale”. Che tristezza l’assenza di bene che è capace di produrre l’uomo quando rincorre falsi miti. Che tristezza quando un’amministrazione pubblica, il nostro Comune in questo caso, decide di ricordare solo una di queste due tragedie in nome delle stesse divisioni che le hanno causate”.
“Dov’era il rappresentante in fascia tricolore, che rappresenta tutta la reatinità, il 27 gennaio? – attacca Angelucci riferendosi al giorno del ricordo dell’Olocausto -. E così, mentre la politica si divide i morti, si scorda dei vivi. Cosa dovrebbero insegnarci queste grandi ferite storiche se non la necessità assoluta per chi è chiamato a qualunque ruolo di governo e a qualunque livello, di prestare la maggiore attenzione possibile agli ultimi, ai più sofferenti, ai dimenticati? Solo attraverso la cura disinteressata del prossimo, possiamo gradualmente ricucire la dignità dell’uomo”.
Nella foto, l’assessore comunale Masotti durante la cerimonia per il giorno del ricordo delle vittime delle Foibe.
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