“Giorni fa sono stata invitata da Amazon per un confronto presso la loro azienda. Ho riflettuto molto, ho ragionato su cosa fosse giusto fare. Alla fine ho capito che sarebbe stata solo una passerella politica. Ho moltissimi amici che lavorato presso il centro Amazon di Passo Corese, molti scontenti, molti arrabbiati. Non è da me essere la ‘politica’ che vive sulle spalle degli amici di sempre”. E’ quanto dichiara in una nota la candidata al consiglio regionale del Lazio per Liberi e Uguali, Mabel Moretti, in merito alla visita di Giorgia Meloni (accompagnata da Paolo Trancassini e dal sindaco di Fara Sabina, Davide Basilicata) presso il maxi-centro distribuzione di Amazon di Passo Corese (leggi).
“Ho rinunciato a un incontro che mi avrebbe dato visibilità e che magari mi avrebbe aiutato a prendere qualche voto in più, ma è una bassezza alla quale non posso e non riesco a sottopormi – ha proseguito la Moretti – a questo proposito, come Liberi e Uguali, diciamo la nostra in merito alla visita di Giorgia Meloni presso il centro Amazon: 1) Riteniamo inutili le passerelle presso lo stabilimento di Passo Corese: a noi non interessa fare campagna elettorale sulla pelle dei lavoratori. Noi, piuttosto, vorremmo mantenere alta l’attenzione sulla qualità del lavoro: continuiamo a pensare che contratti a 20 giorni o a un mese, tra l’altro senza rinnovo, ledano in modo drammatico la dignità dei lavoratori. Questo, per noi, è semplicemente inaccettabile. Vorremmo inoltre ricordare al sindaco Basilicata che anche decine e decine di ragazzi di Fara in Sabina hanno subito lo stesso trattamento. Allo stesso diciamo che la sua accondiscendenza suona come una insopportabile offesa. 2) Liberi e Uguali non ha intenzione di prestarsi a nessun teatrino elettorale. Il nostro interesse è lo stesso dei lavoratori. Piuttosto, sarebbe utile istituire un tavolo di lavoro sui temi del precariato, per ridiscutere il Jobs Act al fine di reintrodurre quelle tutele forti offerte dall’art. 18 prima delle ultime, sciagurate modifiche legislative. Nella speranza che il lavoro torni a essere il tema portante di una battaglia politica degna di essere definita tale”.
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