“Ciascuno degli uffici di primo grado” del distretto di Roma ” è gravato da rilevanti problemi, talvolta da vere e proprie emergenze quali quelle di Latina, Rieti, Civitavecchia“. A sottolinearlo è il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, intervenendo alla cerimonia per l’anno giudiziario alla Corte d’appello di Roma, ricordando che lunedì prossimo una delegazione del Csm si recherà proprio a Latina per “manifestare sostegno concreto ad una fase di vita giudiziaria così difficile”.
Roma e alcuni uffici del distretto “sono da tempo chiamati ad affrontare sfide di enorme portata per la Capitale e per alcuni territori della regione: dalle grandi indagini e dai processi sulla criminalità organizzata, alla gestione di diverse emergenze tra cui il terremoto; dai molti procedimenti segnati da enorme impatto mediatico, fino alle gestione di rilevantissimi procedure concorsuali, alcune delle quali incidenti sugli interessi generali del Paese – ha osservato Legnini – la scelta di celebrare con voi l’inizio dell’anno giudiziario vuole costituire un ulteriore segno di attenzione, mio e dell’intero Consiglio Superiore, per gli enormi problemi che gravano sul distretto, ma anche una prova del plauso per alcuni consistenti risultati raggiunti”.
Legnini, in particolare, ha evidenziato l'”elevato numero” di magistrati in servizio nel distretto “collocati fuori ruolo per assumere i più disparati incarichi: numero assai superiore ai dati fisiologici relativi agli altri distretti”. Inoltre, si osserva una “elevata mobilità infradistrettuale, dagli uffici delle province laziali verso la Capitale, una sorta di effetto drenante degli uffici di Roma che si ripete ad ogni pubblicazione di posti. Numeri – ha aggiunto il vicepresidente del Csm – di molto superiori alla media, che determinano ingenti difficoltà per taluni uffici”.
Tra i dati che “destano preoccupazione”, Legnini ha rilevato che “degli 83 magistrati trasferiti dagli uffici del distretto, ben 62 sono stati posti in mobilità verso gli uffici di Roma”.”Eclatante”, poi, il caso del Reatino: “ben 7 giudici su 11, sono transitati dal Tribunale di Rieti a Roma generando una grave situazione di scopertura in quell’ufficio, chiamato peraltro ad affrontare il surplus di procedimenti relativi agli effetti del terremoto – ha detto – a Civitavecchia e Latina occorrerebbe un rafforzamento degli organici ed invece 2 magistrati per ciascuno di questi uffici si sono trasferiti a Roma. Si tratta di fenomeni non arginabili a legislazione vigente e che necessiterebbero di una seria riflessione ordinamentale”. (AGI)
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