Giorno della Memoria, a Castelnuovo Comune e Cgil insieme per non dimenticare

Il 27 gennaio, lo ricordo per i più giovani, ricorre il 73° anniversario dell’ingresso, nel 1945, delle truppe sovietiche nel campo di concentramento di Auschwitz (nel sud della Polonia), evento che permise al mondo di scoprire l’orrore del genocidio degli ebrei e degli oppositori al nazifascismo.

Per non dimenticare tale eccidio il Comune di Castelnuovo e la Cgil si incontreranno anche quest’anno al Campo di Farfa, sabato 27 gennaio alle ore 10.30, con cittadini e studenti, per ribadire il valore della memoria, per ricordare l’orrore dei campi di sterminio e raccontare alle giovani generazioni il significato di quella tragedia, affinché non si ripeta più.

L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero i sopravvissuti, testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di morte utilizzati in quel lager. Nelle foto scattate dai liberatori, sgomenti, i volti increduli e i poveri corpi denutriti dei sopravvissuti testimoni di un male indicibile: immagini che raccontano l’orrore cui si trovarono di fronte gli alleati in quel 1945.

Vengono in mente le parole di uno dei sopravvissuti, Primo Levi, che, raccontando con pacatezza la sua esperienza di deportato e ragionando sulla realtà estrema dei lager, disse “Meditate che questo è stato”. Esperti inglesi, americani e russi stimarono in circa quattro milioni le persone che trovarono la morte nei forni crematori di Auschwitz e Birkenau.

“E’ nostro dovere ricordare, la forza della memoria va trasmessa ai nostri figli e nipoti”, ricordava nel 2002 Carlo Azeglio Ciampi. Parole importanti che risuonano ancora oggi con l’approssimarsi del “Giorno della Memoria” del 2018, che sabato prossimo sarà celebrato in tutta Italia con manifestazioni e cerimonie.

Un appuntamento istituito per legge nel 2000: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare l’olocausto, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, anche di quelle persone che si sono opposte al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

“Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”. Queste le prime parole di Liliana Segre, donna forte e coraggiosa, sopravvissuta all’orrore di Auschwitz, che ha messo a disposizione delle giovani generazioni la sua esperienza, dopo avere saputo della nomina a senatrice a vita qualche giorno fa. La vita di Liliana Segre rappresenta una testimonianza di libertà, da senatrice testimonierà il valore della memoria. Una donna che ha insegnato a non cedere all’indifferenza, trasmettendo a generazioni di italiani il ricordo vivo e terribile di un’esperienza vissuta in prima persona come reduce dell’olocausto.

“Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui” (Primo Levi).

Nei lager complessivamente vennero uccisi circa 6 milioni di ebrei, 200.000 zingari e 250.000 disabili.

Foto: RietiLife ©

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