Gaetano Papalia, Michele Martinelli e David Hawkins si sono ritrovati, da buoni amici, venerdì sera in un locale a Roma. E’ stata una storica rimpatriata che ha tratto costrutto dalla venuta di Hawkins a Roma. “Il Falco”, che fu a Rieti nella stagione 2004/05 per sostituire Derrell Lacero Washington, giocherà questa sera (sabato 20 gennaio) la sua prima partita ufficiale dopo una squalifica di 4 anni che gli fu comminata ai tempi in cui vestiva la canotta della squadra turca del Galatasaray. Infatti “Il Falco” ha accolto le lusinghe della Fortitudo Roma che guida il torneo di serie C e farà il suo esordio – questo è davvero una scherzo del destino – proprio contro una squadra di Rieti: la Willie NPC che fa capo a Giuseppe Cattani.
Alla non più verde età di 36 anni, Hawkins riparte dai dilettanti, probabilmente per divertirsi e tesaurizzare, almeno in parte, il suo enorme talento fisico e cestistico, ormai sul viale del tramonto. David giunse a Rieti giovanissimo (aveva soltanto 22 anni) nell’autunno del 2004. La città lo accolse e lo abbracciò – campionato di serie A2 2004/05 – e lui contraccambiò regalando la salvezza. Fu ceduto nella stessa stagione alla Virtus Roma, ove militò con ottimi risultati fino al 2008. In seguito Hawkins è cresciuto ulteriormente, vestendo le maglie di Siena (più volte campione d’Italia), Milano e, infine, Besiktas e Galatasaray ove, trovato positivo alla cocaina, fu squalificato per 4 anni. Hawkins ci riprova oggi e, all’età di 36 anni, riparte dalla Fortitudo Roma, squadra che comanda il campionato di serie C e che questa sera affronterà la Willie NPC Rieti all’arena Altero Felici. Quanto a Gaetano Papalia e Michele Martinelli, loro sono due grandi amici che in questi anni mai si sono persi di vista. Martinelli, noto in ambiente cestistico come “l’uomo di Roseto” per i miracoli che seppe compiere in riva all’Adriatico, salvò il titolo sportivo di serie B1 (Virtus Rieti) che, nel 2002, Davide Angeletti stava per cedere a Caserta.
In un secondo tempo arrivarono Foschi e, specialmente, “Big” Gaetano. La gestione-Martinelli, caratterizzata dalla conduzione tecnica del Paron Zorzi – sostituito con Maurizio Lasi – portò a Rieti tanti campioni: Antonello Riva (con il figlio Ivan) su tutti. Nicolas Gianella, portentoso cestista argentino che con le sue invenzioni ha a lungo illuminato il primo campionato spagnolo. Incompatibilità gestionali suggerirono a Martinelli di farsi da parte: la Virtus (poi NSB) fu ceduta a Papalia. “L’uomo dei cavalli” cominciò così la sua straripante gestione che, seppure conclusasi ingloriosamente, con il trasferimento della squadra a Napoli e la definitiva cancellazione della NSB, ha regalato alla Rieti dei canestri stagioni straordinarie ed indimenticabili, campioni prodigiosi: la promozione in serie A nell’aprile 2007; la Coppa Italia di serie B e, a seguire, quella di serie A2 in splendide manifestazioni organizzate tutte a Rieti, al PalaSojourner; la salvezza, ottenuta miracolosamente dal duo Lardo-Giuliani nel 2008/09, dopo una stagione di addii in itinere (Prato e Pasco) e grandi sofferenze. Papalia condusse a Rieti “il mitico “Doctor J” – Julius Erving – così che Rieti balzò agli onori delle cronache nazionali e internazionali.
Papalia riportò alle pendici del Terminillo il compianto Willie Sojourner che, purtroppo, perì dopo un mese in un tremendo sinistro stradale e, ancora, Tony Zeno. Papalia ha vestito di amaranto e di celeste atleti del calibro di Marcus Melvin, Mario Gigena, gli straripanti Mo Finley e Pape Sow (dalla NBA, Toronto Raptors), Joe Smith, Davide Bonora, Michele Mian (argento olimpico con l’Italbasket ad Atene) soltanto per rimanere ai cestisti di maggior pregio. Rivedere questi tre “campioni” della pallacanestro, seduti insieme ad un tavolo, fa certamente bene al cuore, riaccende e ravviva ricordi e rimpianti mai sopiti, rende in parte malinconici per una stagione di successi che ben difficilmente potrà mai tornare. (di Valerio Pasquetti)
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