“La statua della Madonna Addolorata di Accumoli ha varcato le porte del nuovo centro di Comunità SS. Pietro e Lorenzo alle 14.38 di oggi (15 gennaio ndr)”. Questa è stata la prima cosa detta da don Stanislao, parroco di Accumoli, davanti alla folla che si è radunata per la messa che ha inaugurato la nuova chiesa, un edificio in legno realizzato dalla Caritas di Rieti nei pressi dell’area delle soluzioni abitative del comune capoluogo.
Presente il sindaco Stefano Petrucci. “Questa struttura prefabbricata – ha detto il vescovo Domenico Pompili, che ha celebrato la messa- è un segno che tutto può venir meno, fatta eccezione per la certezza che siamo chiamati a ricominciare e si ricomincia a partire da Dio che ci convoca sempre di nuovo. Qui verremo non per ‘intrattenerci’ tra noi, ma per ‘trattenerci’ con Lui”. Parole che fanno sempre riflettere quelle di Pompili, che ha continuato: “Oggi tutto tende all’intrattenimento, mentre il nostro cuore cerca di essere trattenuto da Qualcuno. E avrà un’altra funzione questa modesta struttura. Ciò che blocca la ricostruzione non è solo la burocrazia, ma la frenesia di ciascuno di farsi strada da solo, contro tutti. Soltanto insieme si riuscirà a trovare la strada”. Oltre duecento le persone che hanno riempito la chiesetta tra le note del coro di Accumoli e la fanfara Monti della Laga, per una giornata davvero particolare.
“Aspettavamo questo giorno – conclude don Stanislao -, senza una chiesa una comunità non può tornare alla sua vita normale. E siamo ancor più felici perché oggi riportiamo in chiesa la statua della Madonna Addolorata, alla quale questa comunità è molto legata”. Ad Accumoli la chiesa del paese (santi Pietro e Lorenzo) crollò a seguito delle scosse del 24 agosto e del 30 ottobre 2016. A causa del collasso del campanile sopra un’abitazione sottostante, perse la vita un’intera famiglia, la famiglia Tuccio: i due genitori poco più che trentenni e i due figlioletti di 9 anni e 8 mesi. Quel crollo è ancora oggetto di un’inchiesta giudiziaria della Procura di Rieti, che ha visto la notifica di sette avvisi di conclusione indagini nei confronti di altrettante persone, tra le quali il sindaco di Accumoli. Per tutti loro il rischio è quello di un rinvio a giudizio per reati che vanno dal disastro all’omicidio colposo, abuso d’ufficio e rifiuto di atti d’ufficio. (Marzio Mozzetti – dal Corriere di Rieti)
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