“Siamo primi e vogliamo restarci: domenica conta vincere!”. Ad infiammare l’antivigilia della sfida tra Rieti e Cassino, ci pensa il tecnico amarantoceleste Carmine Parlato, il quale al termine di una settimana caratterizzata, in parte, dal dopo-Latina, ci tiene a sottolineare alcuni concetti che rischiano, sennò, di sfuggire di mano.
“Fino a prova contraria la capolista del girone G siamo noi – dice con toni entusiastici – ci manca all’appello una partita, che peraltro stavamo vincendo con merito e, nonostante il vantaggio dalle dirette inseguitrici si sia ridotto “virtualmente” a due lunghezze, nel nostro interno conserviamo la consapevolezza del fatto che la squadra da battere restiamo noi. Ben venga la sfida con il Cassino: in questo momento affrontare una squadra tosta e ben organizzata come quella frusinate, reduce da una doppia vittoria casalinga a cavallo della sosta natalizia ed allenata da un collega che ritengo tra i migliori, credo sia stimolante sia per noi, che per l’ambiente”.
La marcia d’avvicinamento al match dello “Scopigno” (il primo del 2018 in assoluto) prosegue senza particolari contrattempi e, una volta smaltite le tossine del “Francioni”, la squadra lo sta preparando nel miglior modo possibile, per ritrovare una vittoria che manca all’appello dallo scorso 10 dicembre (Rieti-Ostiamare 2-0).
LA CURIOSA DESIGNAZIONE PER RIETI-CASSINO
“In campo voglio vedere 27 leoni pronti a ruggire – rimarca Parlato – da chi sarà chiamato a giocare, a chi andrà in tribuna, perché la componente che non deve mancare in questo momento è l’entusiasmo e la presa di coscienza di essere lassù perché ce lo siamo meritato sul campo. Quindi, quello che ripeto ormai da giorni ai ragazzi è: andiamoci a prendere questa vittoria attraverso le nostre capacità, le nostre qualità, le stesse che fino ad oggi ci hanno consentito di prevalere su tutto e su tutti, anche nei momenti più complicati”.
Giovedì la squadra è stata invitata dalla tifoseria nella propria sede, un punto di contatto che è servito principalmente per condividere l’uno la vicinanza dell’altro e viceversa: c’è voglia di stupire ancora, di salire ulteriormente in classifica e di arrivare fino in fondo con gli obiettivi ben impressi nella mente.
“I tifosi riescono sempre ad infondere stimoli e calore – conclude Parlato – loro, in ogni sport, rappresentano l’aspetto romantico, la passione fatta persona e per gli atleti, ma anche per noi allenatori, sono il pungolo necessario per dare il giusto peso sia ai 95’ della domenica, che al lavoro della settimana”.
Foto: RietiLife ©