“Durante la movimentazione di terra per aprire strade su cui far transitare le macerie degli edifici di valore storico di Accumoli, sono state rinvenute numerose cripte, molti resti ossei umani, monili, tombe e cunicoli. Le operazioni di scavo sono effettuate nella zona rossa del paese, pertanto l’accesso è inibito. Testimoni locali e fotografie raccontano di ritrovamenti di possibile importanza, sui quali tuttavia nessuna delle autorità competenti dà lumi e spiegazioni”.
È quanto dichiarano Sabrina Fantauzzi ed Elvira Mazzarella, rispettivamente fondatrice e segretario generale del comitato civico ‘Illica Vive’, uno dei gruppi cittadini nati nel comune che fu epicentro del terremoto del 2016 subito dopo il sisma. “Molti cittadini, residenti e non, stanno movimentando i social con la speranza di superare la cortina di silenzio calata sui ritrovamenti – scrivono ancora i vertici del Comitato – ci auguriamo che nessuno osi ricoprire di terra il sito prima che ci sia stata una precisa autorizzazione da parte degli organi competenti”.
Se il terremoto ha fatto riaffiorare un patrimonio culturale, storico e religioso, “esso dovrà essere valorizzato per dare nuova linfa vitale al territorio e alla sua identità. Per questo, il comitato interpellerà l’associazione Italia Nostra affinchè si unisca in questa richiesta che sarà da parte nostra formalizzata anche attraverso una lettera al Comune, al ministero dei Beni culturali, e Nucleo carabinieri di salvaguardia artistica”.