Haendel, Corelli, Bach: concerto natalizio del coro “San Francesco”

Una platea raccolta ed attenta ha applaudito ieri l’esordio del gruppo corale “San Francesco”, esibitosi per la prima volta al pubblico nell’accogliente location della chiesa di san Francesco Nuovo, nel quartiere Piazza Tevere. Un’esperienza, quella del piccolo coro, nata quasi per gioco dalla passione e dalla competenza di un giovanissimo musicista reatino: Chitarrista sopraffino, appassionato di storia della musica ed armonia ed accademico a Perugia, Giovanni Rossi – assieme ad altri giovani della parrocchia da tanti anni guidata da don Giovanni Franchi – circa un anno fa decise di “imbarcarsi” in un’avventura che si è mano mano trasformata in un bellissimo viaggio di passione ed amicizia – ma anche impegno e studio serio e costante – transitato dapprima attraverso le celebrazioni liturgiche più solenni dell’anno sino ad approdare, proprio per volere del parroco, ad una piece che ha coinvolto ed incantato una chiesa gremita.

Un gruppo composito ed eterogeneo, quello che compone il piccolo coro: professionisti, impiegati, operai. Giovani universitari, commessi, casalinghe. Ma tutti, senza distinzione, con un’unica passione: l’amore per la musica, linguaggio universale che unisce ed appassiona.

Con la sapiente conduzione di Marco Rossi – presentatore “self made” apprezzatissimo per il fil rouge culturale e profondamente spirituale che ha saputo dare all’evento – il concerto ha voluto rappresentare un’autentica celebrazione del Natale nelle sue espressioni musicali più belle e profonde. Accompagnato da un’ensemble di giovanissimi orchestrali, anch’essi sapientemente diretti da Rossi, il coro ha accompagnato l’assemblea in un viaggio attraverso dolcissime “pavàne” come “Belle qui tien ma vie” per passare poi a coinvolgenti canti di gioia per la nascita del Cristo (“Gaudete, Christus est natus!”) e giungere alle preghiere più belle della tradizione cristiana: l’Ave Maria di Arcadelt ed il “Pater Noster” di Stravijnski, entrambe rigorosamente eseguite “a cappella”. Eseguito con la stessa tecnica l’incalzante mottetto in contrappunto del “Laudate nomen Domini” di Christopher Tye; a seguire il delizioso excursus nella bellissima Cantata di Johann Sebastian Bach – “Jesus bleibet meine freude” (“Gesù rimane la mia gioia”) – accompagnata sapientemente dagli archi e dai fiati dell’orchestra insieme all’organo. L’overture del concerto era stata affidata alle mani del pianista Daniele Angeletti, esibitosi all’organo in un maestoso pezzo di un altro gigante della musica quale Haendel e la sua “Music for the Royal fireworks” e così, fra la prima e la seconda parte, l’applaudita esibizione di Chiara Orsini.

Ad aprire infine l’ultima parte del concerto il bellissimo Concerto grosso n. VIII, op. 6 “fatto per la notte di Natale” di Arcangelo Corelli – magistralmente eseguito dagli orchestrali – poi seguito dal bellissimo canto tradizionale tedesco “Es ist ein Ros’entsprungen” ed, infine, dal pezzo che tutti i cori desiderano eeguire: l’Ave Verum Corpus di Mozart. A concludere, come bis, il travolgente “Cantique de Noel” del francese Adolph Adam accolto da un lungo applauso dell’assemblea.

Toccanti, al termine, le parole del parroco Don Giovanni Franchi: “Da ragazzo, in seminario ad  Assisi, ho fatto parte per anni di un coro e per tanti anni ho desiderato costituirne uno nella mia parrocchia. Dopo 52 anni di sacerdozio finalmente il mio sogno si è avverato”. (di Francesco Saverio Pasquetti)

 

Foto: Matteo Iacuitto ©

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1 Commento

  1. Fulvio Martini

    Un coro natalizio vestito di nero non è il colore adeguato