(r.l.) Due mesi esatti alle elezioni politiche del 4 marzo: è il momento di fare chiarezza per orientarsi nel nuovo sistema elettorale (il cosiddetto “Rosatellum bis”) e su come sono stati ridisegnati i collegi elettorali, in chiave Rieti e Sabina. Come noto, la nuova legge ha introdotto il meccanismo maggioritario per l’elezione di una parte dei deputati (232) e dei senatori (116) e ha rispolverato i collegi uninominali già conosciuti con il Mattarellum e in vigore fino al 2005. I restanti parlamentari, al netto di quelli eletti all’estero, saranno invece determinati con il metodo proporzionale e cioè “proporzionalmente” ai voti ottenuti dalle coalizioni.
CHE SIGNIFICA? Tema molto tecnico, ma si può semplificare: per il maggioritario, ogni coalizione (es. Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) candida un unico nome, indicato sulla scheda elettorale. La sfida è tra singoli candidati. E chi prende anche un solo voto in più degli altri, vince: è eletto deputato e senatore. Per la parte proporzionale, invece, i candidati sono elencati in un listino bloccato corto e altrettanto visibile sulla scheda, e la loro elezione dipende da quanti voti ha ottenuto la singola lista. Più il candidato è alto in lista, più possibilità ha di essere eletto. Da queste nuove regole, derivano tutti i complicati ragionamenti che i partiti stanno facendo in queste settimane per comporre gli incastri delle candidature: a fine gennaio si chiude.
Come vota Rieti?
MAGGIORITARIO Alla Camera. Il governo, ridisegnando i collegi, ha stabilito per la Camera il collegio “Rieti” composto da tutti i comuni della provincia di Rieti più i comuni della Sabina Romana (Monterotondo e Fiano i maggiori – ECCOLI TUTTI – LAZIO 2-03). Tradotto: da questo territorio uscirà sicuramente un deputato. Se sarà reatino, dipenderà però dalle scelte dei partiti che teoricamente, appunto, potrebbero candidare anche una figura espressione di Monterotondo, oppure addirittura un nome “nazionale” e non diretta espressione di quest’area. Al Senato. Come logico il collegio è più ampio perché i senatori da eleggere sono in numero minore rispetto ai deputati. E così Rieti è finita sotto il collegio uninominale “Guidonia” che racchiude oltre a Rieti e alla Sabina Romana anche le aree molto popolate di Guidonia e Tivoli (ECCO IL COLLEGIO – LAZIO 06). Difficile, dunque, che al Senato Rieti riesca a esprimere un candidato vincente in un collegio uninominale, proprio perché l’eventuale candidato dovrebbe andare a cercare voti “in trasferta” alle porte di Roma.
PROPORZIONALE Alla Camera. Il collegio plurinominale (come detto: con più nomi sulla scheda) è una somma di collegi uninominali. Rieti, con la Sabina Romana, è compresa nel collegio Lazio 2-01 (CLICCA QUI) insieme ai collegi di Viterbo e Civitavecchia nei quali le liste avranno gli stessi candidati: es. gli stessi candidati del Pd a Rieti, Viterbo e Civitavecchia. E potrebbero essercene di reatini, ma per essere eletti bisogna farsi piazzare il più alto possibile in lista. Al Senato. Di nuovo il collegio plurinominale è più ampio: Rieti e la Sabina Romana sono nel Lazio 02 (CLICCA QUI) con Viterbo, Civitavecchia, Guidonia e un pezzo di Roma: il quartiere Collatino.
Come si vota?
Un solo segno sulla scheda: o sul candidato uninominale, e il voto si estende automaticamente a tutte le liste della coalizione, oppure sulla lista, e il voto va direttamente anche al candidato uninominale.
Foto: RietiLife ©