L’arte di strada e la creatività si incontrano ad Amatrice, luogo simbolo del terribile terremoto avvenuto nel 2016, con il progetto “Street art per Amatrice”, creato dall’Associazione culturale Up2Artists (Up2A), ideato dallo street artist Mauro Sgarbi e curato dalla storica dell’arte Simona Capodimonti, con il patrocinio del Comune di Amatrice e del Club de I Borghi più belli d’Italia.
Dal 9 al 12 novembre 2017 cinque street artists di fama internazionale dipingeranno delle opere sul muro che costeggia via del Castagneto e la Strada Regionale 260, finalizzate a valorizzare la zona e a dare un contributo socio-culturale e umanitario alla città.
L’inaugurazione dei murales è il 12 novembre alle 12:00. Gli artisti Beetroot, Giusy, Maupal, Moby Dick e Mauro Sgarbi, produrranno delle opere strettamente collegate al territorio e all’evento che lo ha segnato nel profondo, testimoniando attivamente che l’Arte e la Bellezza sono in grado di contribuire alla ricostruzione dei valori di un territorio e possono portare un messaggio positivo alla popolazione dopo un così tragico evento. Il pubblico potrà assistere liberamente all’esecuzione dei murales durante tutta la durata della manifestazione e sarà realizzato un video-documentario dal premiato videomaker Mauro Pagliai.
Successivamente si potranno attivare su richiesta dei laboratori per familiarizzare con i diversi stili e tecniche della street art, facendo trascorrere ai bambini dei momenti ludici spensierati.
Mauro Sgarbi, street artist e fondatore dell’Associazione Up2A che sviluppa progetti di valore di street art in luoghi di cultura, dichiara: “sono rimasto profondamente colpito dopo un sopralluogo ad Amatrice, tanto da aver voluto subito coinvolgere i miei amici street artists in questa azione significativa di grande valore umanitario”.
Simona Capodimonti, curatrice del progetto, afferma: “Riflettendo sull’immenso patrimonio culturale di Amatrice – prima del terremoto uno dei Borghi più belli d’Italia, nota a livello internazionale per la sua eccellenza culinaria e recentemente inserita tra i 25 siti da salvare nel 2018 dal World Monument Fund, l’organizzazione no profit con base a New York che ogni due anni individua i siti archeologici e d’interesse culturale nel mondo da non far morire – e pensando soprattutto alle persone rimaste e ai loro bisogni attuali, abbiamo deciso di portare un po’ di gioia attraverso la street art.
Nell’arte urbana si sente spesso parlare di riqualificazione e rigenerazione di un territorio, in questo caso vogliamo contribuire alla ricostituzione dei valori aggreganti di un luogo di cultura attraverso un’espressione d’arte contemporanea molto amata dai giovani”. L’organizzazione è di Stefano Aufieri con il sostegno degli sponsor tecnici, che si ringraziano vivamente: Fondazione Maimeri, Graffiti Shop, LVD’ Brand Design, Maimeri, Montana, Tstreet.
Foto: RietiLife ©