Sabina Universitas, si procede a vele spiegate. Si dovrà stringere la cinghia ma ci sono tutti i presupposti e la volontà di andare avanti continuando a garantire alla città una realtà della quale c’è gran bisogno. “Possiamo essere tutti più sereni – rassicura il presidente del Consorzio, Maurizio Chiarinelli, il cui ottimismo dei giorni scorsi si è rivelato fondato – siamo riusciti a trovare un accordo che garantisca totalmente il mantenimento dell’attività universitaria nel nostro territorio”.
Venerdì, dopo una lunga assemblea dei soci, terminata solo in tarda serata, si è deciso dunque di continuare, richiedendo ed esigendo il necessario impegno da tutti i soci per il bene dell’università le cui sorti, fino a ieri, erano in forse. Il presidente della Provincia, Giuseppe Rinaldi, ha messo a disposizione i locali dei Geometri con un contratto di concessione per la durata di 8 anni per sanare il debito pregresso “nato non per volontà – chiarisce Chiarinelli – ma per problemi legati alla normativa. Tutti si sono dimostrati desiderosi di restare all’interno della compagine, a eccezione del Consorzio del nucleo industriale il cui presidente, Andrea Ferroni, ha ribadito la volontà di lasciare la Sabina Universitas per la legge Madia (della quale si tornerà a parlare più approfonditamente nei prossimi incontri, ndr)”.
Venerdì, all’assemblea dei soci c’erano tutti, a cominciare dal presidente Chiarinelli, il sindaco Antonio Cicchetti, il presidente Rinaldi, l’azienda sanitaria locale con Paolo Anibaldi fino al consigliere comunale Onorina Domeniconi e il presidente del consorzio, Ferroni. Il Comune e la Fondazione Varrone, rispettando le aspettative, hanno promesso che continueranno con il proprio sostegno. La condizione essenziale sarà quella di implementare un progetto sostenibile. Si va avanti dunque e anche in maniera concreta inclusi progetti molto interessanti anche relativamente all’offerta formativa.
“Uno di cui stiamo già parlando – ha detto Chiarinelli – è un corso inglese di ingegneria internazionale che dal prossimo anno, a regime, porterà oltre 300 studenti a Rieti. Prospettive interessanti che non potevamo perdere”. Dunque una gestione oculata e tagli alle spese di gestione, laddove ovviamente possibile, potranno garantire un’offerta formativa buona che apporterà un indotto significativo per la città. (dal Corriere di Rieti)
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