(di Paolo Giomi) Sindaci della Valle del Tevere più che mai uniti nella battaglia per l’abolizione del pedaggio di 1,50 euro in vigore presso il casello di Fiano Romano, vero e proprio “obolo” per centinaia di famiglie, che tutti i giorni versano l’importo ad Autostrade per l’Italia per raggiungere Roma per lavoro, studio o altro. Sabato sera, all’incontro convocato dal primo cittadino Ottorino Ferilli, erano presenti tutti (o quasi) gli amministratori del territorio, che direttamente o indirettamente subiscono da anni questo autentico “dazio”, la cui corresponsione, secondo una sentenza del Tar del Lazio, non può considerarsi più un corrispettivo di un servizio.
La campagna, rispetto alle analoghe iniziative del passato, ha trovato questa volta una sponda parlamentare, nell’interrogazione presentata all’attenzione del Ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio dal deputato di Articolo 1 Alfredo D’Attorre, presente all’incontro di sabato sera.
“Abbiamo chiesto al Ministro delle infrastrutture di prendere provvedimenti affinché il pedaggio venga eliminato”, ha ribadito durante l’incontro Ottorino Ferilli, che ha avuto il sostegno di tutti i colleghi sindaci e amministratori del territorio, da Sant’Oreste a Capena, passando per Ponzano Romano e arrivando a Montelibretti, Comune rappresentato dal sindaco Luca Branciani.
“Oltre all’iniziativa che merita di essere sostenuta, l’attenzione va spostata anche al livello della Città Metropolitana di Roma – riflette il vicesindaco di Capena Giandomenico Pelliccia, altro amministratore il cui territorio è coinvolto in prima linea nella vicenda legata al casello di Fiano Romano – nascendo la città metropolitana di Roma, con presidente il sindaco di Roma, si prende atto di una situazione oggettiva di scambi continui tra i comuni fuori Roma e Roma, scambi fatti da singoli cittadini che lavorano e producono per Roma e da aziende che hanno a Roma il maggior numero di interlocutori, racchiudere tutto questo sotto la denominazione città metropolitana di Roma significa considerarlo come unico organismo e per tanto, ritengo oltre modo giusto eliminare sia la barriera di Fiano che quella di Castelnuovo di Porto, questione che porrebbe l’iniziativa anche come incentivo economico per le famiglie e le aziende del territorio. Spero che la nostra conferenza dei sindaci in maniera unita riesca ad incalzare le istituzioni di livello superiore, sia per questa ‘battaglia’ che per altre che riguardino il nostro territorio a partire dalla manutenzione delle strade ed erogazione di servizi”.
Tra i tanti amministratori presenti non è passata inosservata l’assenza del sindaco di Fara Sabina, Davide Basilicata, che evidentemente ha ritenuto opportuno non prendere parte all’incontro organizzato dall’altra parte del Tevere dal collega Ferilli. Che pure lo invitato ufficialmente via mail istituzionale, e lo ha anche chiamato al telefono. Dall’altro capo del quale Basilicata, dando notizia della sua impossibilità a partecipare, ha garantito comunque una presenza istituzionale in sua vece. Peccato però che nel parterre riservato alle presenze amministrative, tra i tanti sindaci o delegati del territorio mancavano proprio rappresentanti di Fara Sabina. Curioso, dal momento che proprio il Comune della provincia reatina risente maggiormente, al pari di quello di Fiano Romano, del peso economico che il pedaggio rappresenta per una cospicua parte di popolazione. Elemento a quanto pare non sufficiente ad attirare l’attenzione dell’amministrazione di Fara Sabina.
Foto: RietiLife ©
È una grandissima stronzata: hanno un’ottima autostrada a tre corsie per andare a Roma, dovrebbero esserne contenti. È giusto che paghino rispetto ad altri territori costretti ad usare strade più simili a mulattiere che a qualcosa di moderno.
Quanto è demagogica questa iniziativa, soprattutto dopo che è stata concessa l’apertura del casello di CastelNuovo di Porto? Ma non facciamoci prendere in giro dai.