Le macerie del terremoto di Amatrice e Accumoli costruiranno il tratto mancante della superstrada Rieti-Terni, al confine tra Lazio e Umbria. E’ la (bella) storia di una lungimiranza imprenditoriale, unita all’amore per un territorio, quello della provincia di Rieti, dove risiedono tutti i protagonisti di questa vicenda. Da Fara Sabina al cuore del sisma che nell’agosto del 2016 ha distrutto il Centro Italia, per arrivare al lotto mancante del collegamento tra il capoluogo di provincia, Rieti, a Terni, snodo cruciale e non ancora completato della viabilità, locale e non.
La storia è quella della Cogetras, impresa con sede a Fiano Romano ma con cuore (e amministratori) da generazioni “made in Passo Corese”. L’azienda sabina, in partnership con la Garc spa di Carpi (Mo), la società emiliana che si è aggiudicata parte degli ultimi lotti per la rimozione delle macerie dai territori di Amatrice e Accumoli, ha posto in essere un’operazione di riqualificazione delle macerie raccolte e prelevate dai due borghi reatini distrutti dal sisma, materiale che viene poi bonificato, riqualificato e trasformato nella cosiddetta “materia prima seconda”, impiegata per la realizzazione del corpo stradale nel tratto mancante del collegamento stradale Rieti-Terni. (dal Corriere di Rieti)
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