(c.p.) Continua il dibattito politico sulla distruzione in tribunale delle schede – autenticate e non utilizzate e quelle non autenticate durante il ballottaggio del 25 giugno scorso – e oggetto del ricorso al Tar dell’ex primo cittadino Simone Petrangeli.
“La notizia ci lascia nello stupore più totale – commenta Paolo Trancassini, coordinarore provinciale di FdI. – Una situazione questa che apre a molteplici scenari e che è fortemente dannosa per chi con competenza da quattro mesi sta amministrando Rieti. Il centrodestra tornato compatto sotto la guida del sindaco Antonio Cicchetti, il 28 giugno è stato a tutti gli effetti legittimato a guidare la Città”.
“Ciò che entra in ballo ora – prosegue Trancassini – è il rischio che venga sovvertita la volontà popolare. Ci auguriamo che quanto prima sia fatta chiarezza e che siano accertate quindi in tempi rapidissimi le eventuali responsabilità perchè ne vale anche la serenità di un’intera comunità”.
Sulla stessa scia si pone Chicco Costini, Presidente provinciale MNS Rieti: “Quanto sta avvenendo a seguito del ricorso dell’ex sindaco Simone Petrangeli comincia ad assumere i contorni di una farsa all’italiana, dai contorni estremamente oscuri. Prima il TAR chiede il riconteggio dei voti in alcuni seggi, poi scopriamo che il Tribunale, per problemi di spazio ha provveduto a distruggere le schede autenticate e non utilizzate, rendendo di fatto impossibile l’operazione di controllo”.
“Sospettare che questo serva per determinare la ripetizione del voto nei seggi interessati – continua Costini – comincia a diventare realtà. Ancora una volta la sinistra sconfitta dal popolo cerca di modificare il risultato attraverso la sentenza di un tribunale, ancora una volta la democrazia gli va bene solo quando vincono loro. Ma al di là della penosa figura di un ex sindaco che come un bambino vorrebbe portarsi via il pallone perché incapace di vincere la partita sul campo, stiano tranquilli i sinistri antidemocratici : hanno perso una volta, perderanno ancora” – e conclude – “Sono bastati pochi mesi ai cittadini per capire la differenza tra un comunista da salotto ed Antonio Cicchetti, per riscoprire cosa significa un comune aperto ai cittadini, un’amministrazione preoccupata dei problemi reali e non impegnata a fare proclami. Se lo dovremo ribadire nelle urne non avremo difficoltà a riconfermare il precedente risultato. Così l’ex enfant prodige della sinistra reatina potrà tornare nei suoi palazzi a rimuginare sul proprio fallimento in modo definitivo”
Oreste Pastorelli, deputato reatino del Psi, parla invece di caso di una gravità inaudita: “A dimostrazione del fatto che non c’è mai fine al peggio, oggi apprendiamo la notizia delle schede elettorali bruciate a Rieti. Una vicenda preoccupante sulla quale deve essere fatta piena luce. L’auspicio è che venga presto posto rimedio a tale imperizia”.