È stata inaugurata stamattina, alla presenza del Questore Antonio Mannoni, del Vice Prefetto Vicario Luisa Cortesi e dell’Assessore ai servizi sociali del Comune di Rieti Giovanna Palomba la mostra di sculture dal titolo “L’approdo – dopo tanti pericoli l’arrivo in un porto sicuro”, realizzata con le opere di Fasasi, artista rifugiato Nigeriano, nelle sale del Palazzo Marco Tulli in Via Garibaldi 241 a Rieti.
La mostra, nata dalla Cooperativa Sociale “il Volo” con In Migrazione, raccoglie dieci sculture in terracotta e decine di disegni autobiografici sul pericoloso viaggio affrontato da Fasasi nel Mediterraneo: paura e sofferenza, ma anche gioia e speranza all’arrivo in un luogo sicuro dove riprendere il filo della propria vita.
“Sono felice di essere stato chiamato ad esporre a Rieti – spiega Fasasi – un territorio bellissimo che negli ultimi anni, tra l’altro, si è saputo distinguere nel garantire un’accoglienza di qualità a chi, come me, è stato costretto a fuggire dalla sua terra. Per questo ho voluto donare mie opere alla Prefettura, alla Questura e al Comune – continua Fasasi – quale sentito ringraziamento per tutto quello che fanno per i richiedenti asilo e per la comunità ospitante, gettando sempre più ponti per l’integrazione”.
Fasasi ha sempre vissuto il suo scolpire anche come un modo per ripagare il Paese che lo ha accolto e contribuire alla sua bellezza. Ha già donato in questo senso due splendide sculture al Santo Padre, Papa Francesco (è esposto nella mostra il bozzetto dell’opera donata) e al Capo della Polizia, Franco Gabrielli.
Fasasi ha studiato Arte e Beni Culturali specializzandosi in scultura ed ha già realizzato nel suo Paese opere importanti, tra cui una fontana per il palazzo reale: “In Nigeria facevo lo scultore ed ero felice – racconta Fasasi – ho perso tutto abbandonando la mia famiglia, la mia terra e la mia passione artistica”. Per questo è scappato affrontando il lungo viaggio nel deserto e, dalla Libia, attraversando il Mediterraneo. E’ grazie alle sue sculture che Fasasi ha potuto in Italia rielaborare la sua storia, trovare la forza di ricominciare, tornando a scolpire e a vivere”.
La fuga dal suo Paese lo ha allontanato dai suoi affetti e dalle sue passioni. Accolto a Roma nel Centro d’Accoglienza SPRAR “Casa Benvenuto” di Acisel e In Migrazione ha avviato un particolare percorso per l’inclusione sociale e lavorativa, a partire dalle sue capacità e dalle sue passioni. La scultura così è tornata al centro della sua vita, quale chiave per riconquistare quell’autonomia che la fuga dalla Nigeria gli aveva sottratto.
“La storia di successo di Fasasi è emblematica – spiega Simona Scacchi, presidente della Cooperativa Sociale il Volo – di come la buona accoglienza sia il terreno necessario per permettere ai rifugiati di esprimere il loro lato migliore, mettendo in campo energie per una positiva integrazione, fondamentale tanto per loro, quanto per le comunità che li accolgono. Abbiamo fortemente voluto questa mostra a Rieti, un territorio che si sta sempre più distinguendo per la qualità dell’accoglienza – conclude Scacchi – anche per contribuire a stimolare un positivo incontro tra le persone che accogliamo e i cittadini di Rieti”.
All’inaugurazione hanno partecipato tanti ospiti del Centro di Accoglienza Straordinario che Il Volo gestisce a Rieti, già impegnati in numerose attività di integrazione e volontariato. Richiedenti asilo, ma anche tanti cittadini di Rieti, tra cui gli studenti dell’Accademia di Sartoria e Design Grenna. La giornata di domani sarà invece dedicata alle scuole superiori delle città. Visiteranno infatti la mostra gli studenti dell’ IPSSCS Luigi di Savoia.
Foto: Francesco PATACCHIOLA ©