(di Paolo Giomi) Il Comune di Ponzano Romano, e più precisamente l’area a ridosso del tratto dell’Autostrada del Sole che divide le province di Roma e Rieti, si prepara ad ospitare una seconda centrale a biogas. E’ bastato che la notizia – confermata da atti ufficiali – facesse rapidamente il giro delle piazze, reali e (soprattutto) virtuali, e in un attimo la vicenda si è tramutata in argomento del giorno.
I FATTI Tutto parte da una deliberazione del consiglio comunale di Ponzano Romano, datata 12 settembre 2017. Nel documento si riporta l’approvazione – unanime di tutta l’aula – dell’iter per la valutazione di pubblica utilità del progetto presentato all’Ente di confine tra la Sabina reatina e quella romana da parte della emiliana Sogliano Ambiente. Interessata a realizzare in località Brecceto “un impianto per la produzione di compost di qualità e bio-metano di qualità”.
L’area, per meglio comprendere l’esatta ubicazione dei terreni individuati, ricadrebbe anche in una porzione dell’ex impianto di betonaggio della Romana Calcestruzzi, ormai dismesso. Area che il Comune di Ponzano, tramite un atto transattivo che ha avuto la supervisione di un legale, ha già provveduto a far tornare nelle proprie disponibilità.
Del progetto, al momento, non si conosce altro: né la potenza ipotizzata dell’impianto, né le sue caratteristiche, soprattutto in merito alle modalità di approvvigionamento del compost da riconvertire. Una bozza di massima è stata depositata negli Uffici del Comune, il quale, su deliberazione del consiglio, si riserva di valutare ulteriormente l’iniziativa, non appena ricevuta dalla società la documentazione completa.
SECONDO IMPIANTO Si tratterebbe, qualora la procedura burocratica si concludesse con l’avvio dei lavori per la sua costruzione, del secondo impianto del genere sul territorio di Ponzano Romano, che già dà il domicilio ad una centrale di proprietà della Sebigas, controllata del Gruppo Industriale Maccaferri, che nel 2012 ha aperto in loco un impianto della potenzia inferiore al Megawatt, che trasforma in energia insilati di mais, sorgo e triticale.
POLEMICHE ACCESE Un mix perfetto per scatenare polemiche a non finire, contro l’iniziativa, e soprattutto contro il Comune che, a detta di alcuni, avrebbe fatto passare il provvedimento sottotraccia, senza darne dovuta e opportuna comunicazione. In realtà la delibera del consiglio comunale è ben visibile nell’albo pretorio pubblicato sul sito online del Municipio di Ponzano (http://www.comune.ponzanoromano.rm.it). Ciò nonostante sono in parecchi a temere che una nuova centrale sul territorio avrà effetti impattanti sulla qualità dell’ambiente non solo nella sponda romana del Tevere, ma anche in quella reatina, che è “dirimpettaia” della zona in questione, in particolare per i Comuni di Stimigliano, Forano e Collevecchio, i più vicini al territorio di Ponzano.
Qualcuno, addirittura, sembrerebbe già pronto a mobilitarsi con una raccolta di firme e altre iniziative tese a fermare sul nascere il progetto della Sogliano Ambiente. Non mancano però commenti di chi – rimasto forse immune dal fenomeno “Nimby” – si dice invece favorevole ad un nuovo insediamento industriale sul territorio sabino. Dove si avvierà la produzione di quella che, ad oggi in Italia, insieme alle biomasse, è la principale fonte di produzione delle cosiddette “energie rinnovabili”.
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