Un’altra giornata che porta ben poco, quanto a risultati o spiragli, per i 16 lavoratori di Alcatel-Lucent, per i quali sta andando avanti la procedura di licenziamento con l’epilogo della prossima e inevitabile chiusura definitiva del sito di Rieti, decisione sulla quale l’azienda sembra essere perentoria. Venerdì mattina l’incontro al Mise alla presenza delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.
“Siamo tornati a discutere sulla procedura di licenziamento per i 16 lavoratori di Alcatel – ha detto Luigi D’Antonio, Fiom Cgil Rieti – ribadiamo il concetto che si tratta di una scelta e di una strategia aziendale e non di una difficoltà oggettiva che costringe alla chiusura del sito reatino”. Inoltre, quello di Rieti sarebbe l’unico a chiudere i battenti visto che negli altri presenti in Italia si avvierebbero procedure di licenziamento solo per i lavoratori in esubero; il numero di quelli in esubero per Rieti coincide con quello dei dipendenti e quindi ci sarebbe l’inevitabile chiusura.
“Nessun accordo da parte dell’azienda – continua D’Antonio – questo quanto ribadito ieri nonostante la nostra proposta, attuabile, di andare avanti con la cassa integrazione straordinaria”. Gli esuberi, a livello nazionale, sono circa 80 e 16 sono reatini. “In un territorio già ampiamente tormentato dalle difficoltà post sisma – continua il segretario della Fiom – abbiamo necessità che le aziende investano e non il contrario, peraltro senza un’effettiva motivazione”. Ovviamente la “lotta” non finisce qui. Prossimi incontri sono previsti per il 6 e l’11 ottobre ancora al Ministero, per tornare a parlare delle possibili opposizioni per scongiurare i licenziamenti. “E’ opportuno – conclude D’Antonio – che ai prossimi tavoli prenda parte anche la Regione perché, in un contesto nazionale qual è quello di Alcatel, 16 lavoratori sembrano aver scarso peso mentre invece ne hanno molto e necessitano di un supporto importante”. (dal Corriere di Rieti)
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