(pa.gio) Nessun trasferimento dei 40 rifugiati sgomberati lo scorso 24 agosto dallo stabile di via Curtatone, a Roma, nel complesso di villette di vocabolo Rio Pertica, a Gavignano. A rivelarlo, attraverso un post sulla sua pagina Facebook, è direttamente il sindaco di Forano, Marco Cortella, che non appena appresa la notizia del ventilato trasferimento da Roma di circa “40 fragilità” – donne e bambini – provenienti dallo stabile romano, aveva convocato un consiglio comunale straordinario, che ha votato e approvato una mozione nella quale si esprimeva la contrarietà istituzionale del borgo Sabino all’ipotesi di trasferimento di rifugiati sul suolo reatino. Non solo. A seguito dell’assise straordinaria, Cortella ha scritto più volte – a quanto pare senza ricevere risposta, almeno fino ad ora – sia alla Prefettura di Roma sia al Ministero dell’Interno.
Alla fine, però, sembra che il ventilato trasferimento non si farà, e per i rifugiati di via Curtatone si prefigurano altre soluzioni abitative: “Siamo riusciti al momento a scongiurare questa insana ipotesi – scrive il sindaco Cortella – da me e dal consiglio comunale così definita per i motivi che tutti i cittadini di Forano conoscono, e non certo per ritrosia verso lo straniero”.
E’ su questo punto che Cortella ha sempre fondato presa di posizione, sua e del suo Comune: “Gli stranieri presenti e residenti a Forano sono molti, sono persone che hanno pregi e difetti come gli italiani ed al momento non è mai stato riscontrato alcun problema – spiega ancora l’inquilino di via del Passeggio – oltre questo, a Forano sono presenti 40 richiedenti asilo politico, e questo percorso di accoglienza integrata è stato governato con difficoltà e con competenza, tant’è che è stato attivato, già nel lontano agosto 2015, il protocollo d’intesa con la Prefettura di Rieti e con la Cooperativa che li assiste, finalizzato all’effettuazione di lavori di pubblica utilità nei confronti della comunità che li accoglie. Questo è pianificare, governare e condividere con la cittadinanza questi percorsi, che appunto con questi presupposti si sostengono – spiega ancora il sindaco di Forano – così facendo riusciamo come Amministrazione comunale a governare questa esperienza non nuova di integrazione, difficili ma anche entusiasmante da un punto di vista umano ed etico, proprio perché con numeri accettabili e per la nostra comunità già ampiamente superiori in percentuale rispetto ai residenti ed a quanto previsto dal ministero dell’Interno, possiamo trattare gli stranieri come gli italiani, ossia fornire loro servizi ed assistenza da ogni punto di vista, ma il tutto deve sostenersi finanziariamente ed economicamente, altrimenti crolla”.
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