Il Vescovo di Rieti ha invitato i suoi sacerdoti a celebrare messe “ad petendam pluviam”. Don Aldo Antonelli ha scritto una lettera aperta a Monsignor Pompili.
Caro Vescovo Pompili,
leggo sui giornali che hai invitato i tuoi sacerdoti a celebrare messe “ad petendam pluviam”! Ebbene, fossi uno dei tuoi sacerdoti ti disubbidirei seccamente e ti taccerei di essere più pagano che cristiano.
Molto probabilmente il nostro Dio non è lo stesso Dio ed io non credo nel dio in cui tu credi. Il mio Dio non fa il meteorologo, non è un sismologo, non muove il mondo come il burattinaio muove i suoi burattini.
Il mio Dio non è un deus ex machina che viene in supporto all’irresponsabilità dell’uomo! Credo invece nel Dio che abita la coscienza dell’uomo e la interpella nella sua consapevolezza e responsabilità. Mancando questa non ci sono dèi che tengano. Nemmeno il tuo dio!
P.S. Mi chiedo che differenza ci sia tra i “primitivi” che danzano per la pioggia e i “cristiani” che pregano per la pioggia.
Foto: RietiLife ©
Proprio in quanto cattolico lo scrivente non condivide affatto la provocazione di Don Aldo Antonelli.
Fortunatamente esiste ancora qualche “Don Camillo” che ci offre sensati spunti per un momento di riflessione…e di questi tempi non è cosa da poco.
Bravo Don Aldo! Ben detto!
Il vescovo Pompili opera da vero Pastore della Chiesa Cattolica e come tale ci invita a pregare per i doni della Provvidenza compresa la pioggia nei tempi di siccità.consideriamo la tradizione dei “Quattro tempora”…
Approfondire “le quattro tempora”su internet al riguardo….in quanto Dio è il Signore Onnipotente e la preghiera è l’essenza della vita del cristiano!
Il mio dio, il tuo dio… ma non è lo stesso Dio risorto dopo tre giorni? Ed allora, se si ha fede, quella descritta più volte nei Vangeli, perché non credere al miracolo?
Bravo il nostro caro Vescovo Domenico. Non conosco don Aldo e se veramente ha detto così ripassi il catechismo e in generale la dottrina cattolica. Offro umilmente a don Aldo la meditazione su questa frase: nulla sfugge alla Provvidenza di Dio!
Non entro nel merito della preghiera ad un dio pagano o ad un Dio cristiano. Voglio solo notare che un anno fa il Vescovo Pompili, a proposito del terremoto, disse giustamente che non era la volontà di Dio ad entrare in gioco, ma le responsabilità e le colpe degli uomini. Preferisco la visione di fede espressa allora e non quella di oggi. Giuliano Ometto
Sono il direttore dell’ufficio liturgico della diocesi di Rieti e vorrei chiedere a don Aldo quale messale usa per celebrare messa. Noi, nella diocesi di Rieti, usiamo il Messale romano che a pagina 825 riporta il formulario per chiedere il dono della pioggia. Lex orandi lex credendi (Prospero di Aquitania) non vale più? Che direbbe san Gregorio Magno (oggi è il 3 settembre) che fece aggiungere queste parole al canone romano: disponi nella tua pace i nostri giorni? Qual’era il suo Dio? Ha sbagliato anche lui?