Una nota di Cgil, Fns Cisl, Uil Pa Vvf, Confsal Vvf a firma di Stefano Cesi, Riccardo Ciofi, Alessandro Pinti e Mauro Volpe interviene sugli incendi e le polemiche.
“Gli incendi che stanno flagellando il territorio provinciale di Rieti fin dall’inizio dell’estate e che nell’ultimo periodo, hanno avuto un incremento in termini di numero e vastità, nonostante le particolari condizioni meteorologiche, sono addebitali alla mano colposa e, soprattutto, dolosa dell’uomo. L’emergenza in atto, come è noto, ha messo e mette a dura prova, il prezioso lavoro dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Rieti che, con enormi difficoltà dovute alla carenza di mezzi di soccorso e ad un parco macchine vetusto stanno garantendo, quotidianamente nelle 24 ore, la difesa dei centri abitati e dei boschi dall’avanzata delle decine di fronti di fuoco che risultano purtroppo ancora attivi nel territorio” scrivono.
“Per tale motivo, le scriventi organizzazioni sindacali rigettano al mittente tutte le strumentali e infondate polemiche innescate diffuse a mezzo stampa sul ritardo nei soccorsi aerei e terrestri e che hanno l’intento di porre in cattiva luce l’operato degli uomini del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Rieti. Uomini al servizio dei cittadini, che tutti sanno ormai essere in servizio permanente anche nei giorni di riposo, per garantire il soccorso tecnico urgente alla popolazione delle zone terremotate di Amatrice e Accumoli, il pronto intervento per lo spegnimento degli incendi boschivi, e i “normali servizi di soccorso” che vengono richiesti alla sala operativa provinciale dalla popolazione, dagli incendi appartamento, agli incidenti stradali, ai soccorsi a persona”.
“Precisato ciò, è sicuramente inconsueto che si stiano registrando tutti questi incendi, soprattutto, in zone di montagna dove non sussistono insediamenti abitativi che possano giustificare l’accidentalità. Ci domandiamo chi vuole il disastro a cui assistiamo e, soprattutto, perché? Sono queste le domande alle quali chi di dovere dovrebbe dare le giuste risposte. Pertanto a differenza di altri, le scriventi organizzazioni sindacali stanno con i Vigili del Fuoco e con tutte quelle Istituzioni che sono in grado di comprendere la gravità della situazione che i lavoratori del Comando Provinciale VVF di Rieti stanno contrastando e per queste ragioni le scriventi Rappresentanze Sindacali, con riserbo hanno monitorato l’intera situazione, rilevando che in seno al Comando Provinciale di Rieti, sono state attivate buona parte delle iniziative finalizzate a fronteggiare la situazione degli incendi boschivi che successivamente ha assunto degli aspetti del tutto inaspettati”.
“Infatti, risulta che alla Direzione Regionale VVF Lazio con ripetute istanze delle scriventi organizzazioni sindacali era stato chiesto il potenziamento e l’assegnazione di nuovi mezzi boschivi, essendo il parco macchine in dotazione vetusto e inadeguato; di prevedere nella convenzione boschiva con la Regione Lazio, almeno tre squadre AIB; sono stati recentemente richiamati in caso di necessità e con i mezzi disponibili i Vigili del Fuoco di turno libero per potenziare il dispositivo di soccorso unitamente al richiamo di Vigili Discontinui, sugli interventi AIB il personale DOS ha richiesto al COAU, quando necessario l’intervento dei mezzi aerei disponibili; sono state disposte riparazioni di urgenza dei mezzi alle officine esterne, considerando che nel mese di agosto tutti i fornitori e le officine osservano turni di ferie. La critica di carattere propositivo, a differenza di altri, vogliamo invece innescarla in quanto l’attuale sistema di gestione degli incendi boschivi, a parere delle scriventi non funziona per i seguenti motivi: è noto che le scriventi organizzazioni sindacali non hanno condiviso fin dall’origine, lo smembramento del Corpo Forestale dello Stato, ritenendolo un errore, principalmente, rispetto alla militarizzazione di una parte del personale e perché, fatte salve le scelte politiche, inerenti alla riduzione del numero delle forze di polizia. In ultima analisi, infatti, si sarebbe potuta valutare l’opportunità di trasferire le funzioni del CFS alla Polizia di Stato e ai Vigili del Fuoco rispetto alle specificità di controllo preventivo del territorio e allo spegnimento degli incendi boschivi, prevedendo così il passaggio di tutta la componente aerea del Corpo Forestale dello Stato che svolgeva prioritariamente compiti di antincendio boschivo sotto il controllo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, unitamente al personale di terra qualificato DOS circa 1.000 e a tutti i mezzi AIB che invece oggi vengono utilizzati per finalità di ordine pubblico; ciò che balza agli occhi, è che coloro che cagionano volutamente gli incendi sanno delle difficoltà organizzative che ci sono nel controllo preventivo del territorio: fatto quest’ultimo che consente alla incosciente mano dell’uomo di scegliere dove e quando innescare l’ennesimo disastro ambientale quotidiano; il parco automezzi AIB del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco è vetusto ed insufficiente a fronteggiare la lotta attiva agli incendi boschivi: il Corpo Forestale dello Stato operava sugli incendi di bosco con n.2 unità che coordinavano i volontari di protezione civile. I Vigili del Fuoco, al contrario, operano con una squadra di 5 unità con n. 2 mezzi, una APS (autopompaserbatoio) e un modulo AIB (antincendio boschivo), in quanto possono essere chiamati ad intervenire anche su un incendio appartamento o un incidente stradale: è evidente che su 10 incendi di bosco operavano prima 20 forestali con un mezzo, adesso servono 50 vigili del fuoco e 20 mezzi; occorre il potenziamento organico dei Vigili del Fuoco e dei relativi mezzi: in campo nazionale non si può pensare di acquisire una nuova competenza specifica senza risorse economiche, materiali ed umane; le convenzioni regionali vanno riviste in termini di risorse, in quanto negli anni precedenti accanto alla convezione fatta con il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, la Regione Lazio ad esempio stipulava anche quella con il Corpo Forestale dello Stato, oggi quelle risorse dove sono? Sicuramente sulla componente aerea regionale, ma la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco avrebbe dovuto almeno in parte pretendere di recuperale per il potenziamento delle squadre AIB dei Vigili del Fuoco; bisogna attivare politiche attive di coltivazione e manutenzione dei boschi nonché pianificare opere di difesa del patrimonio boschivo e degli abitati attraverso la realizzazione di strisce di terreno e strade tagliafuoco prive di vegetazione, di predisposizione di riserve idriche per il rifornimento dei mezzi aerei e terrestri; è necessario concordare programmi di prevenzione territoriale in termini di controllo del territorio da parte delle forze di polizia preposte, finalizzate al contrasto degli incendi boschivi dolosi; in ambito locale serve rendere operativo il Reparto Volo di Rieti che svolga funzioni prettamente AIB, invece, di inviare in missione i suoi uomini e elicotteri in altre località”.
“Il quadro suddetto evidenzia quindi una problematica che in termini risolutivi non può essere posta in capo al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Rieti e ai suoi uomini ma che va posta in termini di scelte strategiche alle istituzioni e alla politica, perché dia risposte concrete alla popolazione che quando ha bisogno digita il numero telefonico 115 e pone all’operatore di turno la necessità di intervenire il prima possibile e con uomini e mezzi adeguati. Queste organizzazioni sindacali si battono da sempre per queste ragioni e intendono portare avanti la vertenza dei lavoratori che rappresentano per consentire anche a Rieti di avere un Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in grado di intervenire nel migliore dei modi in termini di soccorso ordinario e straordinario” concludono i sindacati.
Foto: VVFF ©
Ripristinate il Corpo Forestale dello Stato…