«Una settimana fa abbiamo fatto nel corso di una riunione una formale richiesta di stato di calamità alla Regione Lazio. Gli assessori Hausmann, Refrigeri e Buschini ci hanno dichiarato che erano state fatte precise richieste al ministro Martina, e che l’assessore Refrigeri aveva scritto alla protezione civile». Ad affermarlo è il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri. «Lo stato d’emergenza – prosegue – è già stato decretato una ventina di giorni fa, siamo stati i primi a chiederlo. Ma serve lo stato di calamità, abbiamo bisogno di interventi importanti. Noi lo auspichiamo. Il provvedimento del governatore rispetto al lago di Bracciano sembra andare in questa direzione».
Granieri riporta, rispetto al territorio, una situazione molto grave: «Non bastava l’emergenza terremoto: questa siccità per la regione è un evento drammatico, e le prime vittime saranno gli imprenditori. Le zone soffrono tutte. È una situazione paradossale. Quelle che soffrono di più sono le aree che non hanno mai avuto bisogno di implementazione idrica, le zone pedemontane, un pezzo della provincia di Rieti, una grossa fetta della provincia di Roma, la parte alta del Frusinate. Ma non escludo – prosegue il presidente di Coldiretti – che la mancanza d’acqua possa aver messo nei guai anche la provincia di Latina, primo Pil agricolo della regione. Penso al settore vinicolo e a quello dei kiwi, che ha registrato un -49% sulla produzione. Alla Regione abbiamo chiesto un piano strategico per l’irrigazione, che è in grande crisi. Crediamo che le risorse idriche, che ci sono, abbiano la necessità di nuove infrastrutture, un problema che c’è sempre stato. Però la siccità non è più un evento ciclico ma strutturato».
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