Carlo Valente, il cantautore reatino che con il suo disco d’esordio è finito dritto dritto nella cinquina per le Targhe Tenco 2017, ha vinto ieri il Premio Amnesty International Emergenti a Voci per la libertà, il contest riservato a canzoni che toccano il tema dei diritti umani.
In gara con ‘Crociera Maraviglia’ – un brano che, in netta contrapposizione ad un sound scanzonato dal sapore caraibico, racconta la tragedia del viaggio della speranza di un uomo che non riuscirà a sbarcare a Lampedusa – Valente, nella tre giorni di Rosolina Mare (Rovigo), ha emozionato il pubblico anche con la canzone “Tra l’altro”, dedicata a Federico Aldrovandi, il diciottenne morto nel 2005 sotto i colpi ricevuti durante un controllo di polizia. A lui, Carlo Valente ha voluto dedicare il Premio Amnesty (“A Federico, vittima dello Stato”) così come aveva fatto con il suo album che prende il nome proprio da questo brano.
“Tra l’altro”, opera prima di Carlo Valente, classe 1990, è un disco che parla d’amore e di mafia, di calcio e immigrazione, di vanità, politica e violenza. E lo fa con simulata leggerezza, anche se in realtà l’album non concede sconti. Lo sguardo del giovane cantautore è senza dubbio rivolto alla canzone d’autore più attenta ai temi sociali; la sua rilettura è fresca, attuale, diretta, immediatamente fruibile. Non pontifica, non arringa, racconta, immagina. Così il patto Stato-mafia diventa una storia d’amore, “La trattativa Sandro-Maura”, il viaggio dei migranti appunto una “Crociera maraviglia”, il nostro attempato Paese si trasforma in “Il mio vecchio porcile” di ispirazione orwelliana e il racconto della vicenda Aldrovandi viene narrato in prima persona da un Federico che sorride e tende la mano ai suoi assassini per spezzare idealmente il circolo della violenza.
Il disco è prodotto e arrangiato da Piergiorgio Faraglia e Francesco Saverio Capo.
Carlo Valente, fisarmonicista per tradizione, pianista per curiosità, chitarrista per sbaglio e cantautore per caso. Si autodefinisce cantautore nella vita e uomo sul palco, ma – dice – sta lavorando per cercare di invertire l’ordine dei fattori.
Carlo e? un autore romantico, estremamente eclettico, irriverente ed ironico. Il suo mondo artistico introspettivo, nostalgico ed intimo si fonde a quello di una canzone più attenta a temi sociali importanti dove esprime la sua opinione a gran voce. Il Cicolano, sua terra d’origine, si scorge in ogni parola pronunciata, in ogni corda pizzicata, in ogni tasto sfiorato.
Carlo Valente nasce a Rieti nel 1990. Ad otto anni si innamora della fisarmonica, che studia fino ai 17 anni, quando scopre una viscerale passione per la canzone d’autore. Scrive i suoi primi brani su un piccolo pianoforte, ispirandosi ai grandi cantautori italiani. Il passaggio alla chitarra diventa inevitabile. Nel 2014 esce il suo primo EP “COLLEzioni”, seguito da un tour in piccoli circoli d’Italia.
Dal 2016 e? allievo alla scuola di alta formazione Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, nella sezione “Canzone”.
Vincitore della prima edizione del premio “Duel-cantautori a confronto” a Torino nel 2015. Nello stesso anno si è aggiudicato il riconoscimento per il “Miglior testo” al Premio Bindi 2015 con il brano “Tra l’altro”, dedicato a Federico Aldrovandi. E’ stato inoltre finalista ai Premi De André, Bertoli ed al festival Botteghe D’Autore 2015.
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