Roma è a secco, nella provincia le precipitazioni sono risultate in calo del 72% a luglio nella prima decade dopo che la riduzione era stata del 74% a giugno, del 56% a maggio come ad aprile. A marzo il calo è stato del 56%, a febbraio del 37% e a gennaio del 34%, una crisi idrica di portata storica.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea che evidenzia le ragioni dello stato di sofferenza del Lago di Bracciano, la riserva idrica della Capitale.
“La situazione” – sottolinea la Coldiretti – “è critica in tutto il Lazio dove nella prima decade di luglio il calo delle precipitazioni è stato del 65% dopo che a giugno era caduta il 70% di pioggia in meno ma particolarmente secchi sono stati tutti i mesi del 2017.
Il risultato è una grave siccità nelle campagne dove si contano complessivamente danni per 100 milioni di euro secondo la Coldiretti, tra investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito. Nell’Agro Romano compromessi i raccolti di grano, carote, patate.
Nelle province di Roma, Rieti e Frosinone produzione di latte ovino/bovino calata mediamente del 30% mentre a Viterbo – continua la Coldiretti – irrigazione di soccorso per salvare vigneti e uliveti che comunque si avviano a una stagione in perdita, con rese almeno dimezzate. Nei noccioleti sprovvisti di irrigazione le mandorle non si sono formate o si annunciano di scarsa qualità. A Latina – conclude la Coldiretti – compromessi fino al 50% i raccolti di mais, ortaggi, meloni, angurie”. (AGI)
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