Fara, immobili in vendita per arginare il buco di bilancio / C’è pure lo storico forno del capoluogo 

(pa.gio.) Evidentemente il tentativo di vendere (all’Ater di Rieti) buona parte della sede municipale di Fara capoluogo era solo un antipasto di quello che, nelle ultime ore, è stato messo nero su bianco dall’Ufficio patrimonio del comune di Fara Sabina. Una relazione dettagliata nella quale i funzionari avviano, di fatto, l’iter per la messa in vendita di altri 5 immobili pubblici, considerati “di non interesse specifico per l’amministrazione”. Tra questi figurano due magazzini, a Fara capoluogo e Passo Corese, l’ex mattatoio di Fara Sabina, l’ex scuola elementare di Talocci, ma soprattutto i locali che ospitano lo storico forno farense, in piazza del Duomo.

L’avvio delle alienazioni del patrimonio pubblico è una diretta conseguenza, neanche a dirlo, del piano di riequilibrio finanziario, la procedura di pre-dissesto avviata a fronte del maxi-debito da oltre 10 milioni di euro che sta mettendo a dura prova i conti del secondo Comune della provincia.

Ancora da stabilire il prezzo complessivo degli immobili, come pure i tempi della loro vendita. Quel che è certo è che, su input degli uffici, l’alienazione va portata a termine entro il 2017. Per rimpinguare le casse del Comune, in vista degli imminenti aumenti di tutti i servizi pubblici. Una scelta quasi obbligata, quella adottata dall’amministrazione Basilicata (anche il vicino Comune di Montopoli, nell’adottare il piano di riequilibrio per tappare il buco causato dai due ex dipendenti pubblici ora sotto processo, ha avviato un piano di vendita di parte del suo patrimonio pubblico), e che sta già facendo discutere, e non poco, le aule politiche di Fara Sabina.

Foto: GIOMI ©

Print Friendly, PDF & Email