Da Beppe Servillo a Mario Biondi, Roy Paci, Gegè Telesforo, Franco Ambrosetti e Dado Moroni. E poi big band, solisti, orchestre, jam session. In tutto più di 750 artisti e 100 gruppi per 350 concerti e 18 luoghi coinvolti. Così il Jazz italiano torna a suonare insieme per le terre colpite dal sisma. Quest’anno con una maratona di note che si allunga a 4 giornate e 4 città, al via il 31 agosto a Scheggino (PG), l’1 settembre a Camerino (MC), il 2 ad Amatrice (RI), per finire, ancora, il 3 settembre a L’Aquila.
”Non credo sia mai accaduto che tutti i musicisti italiani, tutti i festival, si ritrovino in uno stesso luogo, per uno stesso scopo – racconta Paolo Fresu, da sempre anima della manifestazione – Il primo anno eravamo a L’Aquila per la ricostruzione. Lo scorso 24 agosto ha cambiato la geografia dei luoghi feriti dal sisma e abbiamo voluto coinvolgere tutte e quattro le regione colpite. Ma a L’Aquila saremo anche in siti che tre anni fa non erano ancora ricostruiti, a testimoniare come si sta lavorando”. Anche quest’anno, prosegue, ”porteremo artisti da tutta Italia, di generi, età, ispirazioni diverse. Ci saranno nomi noti e talenti dalle periferie, orchestre e piccoli gruppi, tutti con il nome scritto con gli stessi caratteri, perché siamo tutti uguali.
Il jazz – spiega – è una musica corale, condivisa. E forse l’unico genere che può essere suonato su grandi palchi, come alla Basilica di Collemaggio (che ospiterà ancora il concerto finale ndr) come un piccolo duo sul ponte della Fortezza dell’Aquila”. La maratona ”sarà ancora un momento di incontro per tutto il Jazz italiano, oggi una delle realtà più importanti a livello internazionale, non più di nicchia, come dimostrano le 60 mila persone venute ad ascoltarci”. E allora, oltre a ”quattro libri prodotti”, sostenuti anche dalla Siae, si tornerà a suonare insieme ”ancora il prossimo anno – anticipa Fresu – I proventi andranno per la costruzione del nuovo centro polifunzionale di Amatrice. Un luogo che stiamo costruendo in tanti, mettendo insieme anche cinema e teatro. Costerà due milioni forse due milioni e mezzo di euro e vedrà la luce nel 2018. Finora abbiamo raccolto un milione ma poi vogliamo anche riempirlo di contenuti”. ”Ricostruzione – spiega il Ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini – vuol dire anche riportare la vita nei luoghi. Questa è una prova di rinascita che va di pari passo con alcune scelte del governo, come i 4 milioni di euro per le attività culturali nelle zone colpite dal sisma. Scelta che la legge sullo spettacolo dal vivo, in discussione, sta riproponendo per il futuro. Dopo la maratona del prossimo anno – aggiunge – ragioneremo su cosa fare, per non dispendere questo bellissimo patrimonio di vita e musica, anche al di là dell’emergenza”. ”Faremo la nostra parte, nell’ambito dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo dell’offerta culturale”, promette il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, raccontando quanto la maratona di jazz ”abbia rinfocolato il sentimento collettivo dello stare insieme”.
Un evento importante, concorda la prima cittadina di Scheggino, Paola Agabiti In Urbani, anche ”per la promozione dei nostri luoghi, dove è bellissimo venire in vacanza”. ”Eventi come questo sono la ricostruzione”, concludono il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, e l’Assessore alla Comunità Solidale di Amatrice, Federico Capriotti. (Ansa – Di Daniela Giammusso) Foto: RietiLife ©