(pa. gio.) Alla fine Acea l’ha fatto. Come annunciato in una lettera inviata settimane fa a tutti i Comuni dell’ambito Ato2 e della interferenza d’ambito con l’Ato3 (e quindi numerosi Comuni della parte bassa della provincia di Rieti), nella serata di ieri, martedì 4 luglio, la multiutility romana, che gestisce anche le sorgenti reatine Peschiera-Capore, ha improvvisamente abbassato il flusso idrico sull’intera area. Prosciugando i rubinetti di quasi tutte le frazioni di Fara Sabina, di una buona parte dei Comuni di Montopoli, Poggio Mirteto e Poggio Nativo, dei Municipi romani di Nerola e Palombara Sabina, con effetti anche dalle parti di Forano e Stimigliano. Un elenco destinato ad allungarsi, a leggere le tantissime segnalazioni che, a partire dalle 19 e 30, hanno letteralmente inondato il web di commenti, anche accesi, ma soprattutto di richieste di chiarimenti verso gli amministratori dei vari Comuni.
ZINGARETTI: FIRMATO STATO DI CALAMITÀ
Unanime lo sdegno verso la condotta della società romana: il sindaco di Fara Sabina, Davide Basilicata, amministratore di uno dei territori più colpiti dal disagio idrico, ha avviato una valutazione di “tutte le azioni necessarie per tutelare la città e i cittadini, quantificando tutti i danni subiti”. Sulla stessa lunghezza d’onda il primo cittadino di Montopoli, Antimo Grilli, che preannuncia azioni contro quella che “a tutti gli effetti si palesa come interruzione di pubblico servizio”, facendo tornare più che attuale un’ipotesi, circolata nelle ore scorse, di emanare ordinanze a tutela della salute pubblica, accostando interruzioni come quella di martedì sera al rischio igienico-sanitario per la popolazione.
Va addirittura oltre il sindaco di Forano, Marco Cortella, che minaccia di dimettersi qualora nel suo Comune proseguissero le riduzioni idriche, con conseguente interruzione obbligata del flusso nelle ore notturne. “Questa è una situazione incresciosa, che però va presa di petto una volta per tutte – ammonisce il primo cittadino foranese – perché non si può assistere a questo atteggiamento arrogante e offensivo rivolto alle nostre comunità”.
Un atteggiamento che, a quanto pare, risponde però ad una logica aziendale nuda e cruda. In sostanza Acea, “spegnendo” i rubinetti della Bassa Sabina, ha impedito che l’erogazione idrica venisse ridimensionata, quando non addirittura sospesa, nell’area di Roma Capitale. Che è e resta sempre l’azionista di maggioranza della multiutility. E che quindi, a conti fatti, potrebbe aver avuto in mano argomenti economicamente più “sostanziosi” per rivalersi sulla società, rispetto a quelli di cui potrebbero ora disporre i Comuni reatini, nel caso in cui fossero stati violati i contratti di prelievo in essere con Acea. Come a dire che da una parte, quella della visione aziendale e imprenditoriale, si è scelto il “male minore”, dall’altra, quella dei Comuni della Sabina, si è toccata con mano una situazione che, però, era stata ampiamente ventilata e anticipata. Pertanto sorprende come gli amministratori, tutti, abbiano esclamato la “mancanza di preavviso” da parte di Acea. Che più di un mese fa aveva scritto a tutti i sindaci annunciando imminenti e probabili riduzioni del servizio di erogazione idrica – con tanto di calcoli percentuali – proprio a partire dai primi giorni di luglio, e cioè il livello di criticità più elevato registrato finora.
Alla fine un intervento della Regione Lazio, per voce dell’assessore Fabio Refrigeri, ha consentito il regolare ripristino dell’acqua nel Reatino in serata, con il disagio contenuto a poche ore di puro panico tra la comunità.
Ma la domanda ora è: quanto bisognerà aspettare affinché il disagio si ripeta? E quali azioni possono essere messe in campo adesso, nel concreto? Prova a dare una prima risposta il presidente della Provincia di Rieti, Giuseppe Rinaldi, che dei fatti di martedì sera ha prontamente informato il Prefetto di Rieti, Valter Crudo: “Ho sentito alcuni sindaci per organizzare il da farsi di fronte a questo atteggiamento illegittimo e irrispettoso di Acea. Ci eravamo lasciati al tavolo convocato dal Prefetto di Rieti, con l’accordo fra gentiluomini ( queste le parole usate in quella sede), che non avrebbero fatto nulla senza risentirci. Noi avevamo convocato i sindaci interessati in Ato 3 e stavamo raccogliendo i loro provvedimenti per trasmetterli, coinvolgendo la Prefettura. Quello di Acea Ato 2 S.p.A è un atteggiamento vergognoso”.
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