Stamattina si è svolto l’incontro che la Regione Lazio ha chiesto di svolgere, con le Ato ed i Consorzi di Bonifica competenti, per definire il livello di guardia raggiunto nell’ambito della crisi idrica che sta attraversando il Paese. Per sommi capi, dalle oltre due ore di confronto, sono emerse queste problematiche: un importante deficit idrico per Ato4-Acqualatina Spa; uno, non meno preoccupante, per Ato5-Acea Ato5, con livelli di falda in discesa e rischio di estinzione riserve; un grave stallo, poi, per Ato2-Acea Ato2 – che ha annunciato un picco di criticità idrica nei primi 15 giorni del luglio prossimo – nell’interferenza d’ambito con Ato3-Acqua pubblica Sabina che, da parte sua, si oppone alla riduzione di fornitura idrica al Consorzio intercomunale del Peschiera, provocando sofferenza in tanti Comuni del reatino e della Sabina; la problematicità di accesso al credito per Ato1/Talete; i livelli di approvvigionamento idrico ai minimi storici per i Consorzi di Bonifca, con particolare allarme per l’Agro Pontino.
“Alla luce di quanto ho ascoltato – afferma Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative ed Enti locali della Regione Lazio – mi è parsa evidente la necessità di definire in modo puntuale ogni possibile proposta da parte degli operatori del servizio idrico. Per questa ragione, insieme all’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Carlo Hausmann, presente all’incontro, si è concordato di farci destinatari nelle prossime ore delle richieste puntuali da parte di Ato e Consorzi di bonifica. Naturalmente, le istanze dovranno tener conto delle priorità contingenti l’immediato e, laddove possibile, disporle nella prospettica di medio termine. Alla luce delle criticità date, da parte mia ho inteso sottolineare un elemento: evitare l’arroccamento su proprie posizioni che, anche lecite, non tengano conto del fine ultimo del ruolo di ciascuno, ruolo che è quello del servizio reso alla cittadinanza. Tale ruolo – come si sa – spesso subisce l’ombra di fattori che seppur rilevanti, perché di natura economica e/o di stampo propagandistico-politica, non possono imporre il deterioramento di accordi firmati e processi amministrativi già avviati”.
Lo comunica in una nota la Regione Lazio.
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