(di Antonio Bianco) Una notte interminabile. Che sembra non finire mai per Simone Petrangeli. Al suo quartier generale – in piazza San Rufo – affluiscono i voti che lo danno in lieve vantaggio per tutto lo scrutinio.
Ma proprio sul finire del conteggio il suo diretto avversario Cicchetti inizia la rimonta che lo porta, dopo quindici anni, di nuovo sullo scranno più alto di palazzo Comunale.
La delusione a quel punto cala sulla piazza. Le speranze del primo momento si spengono sulle facce dei presenti. Dei sostenitori. Dell’establishment di centrosinistra. Ma soprattutto su quella del giovane sindaco. Nonostante la sconfitta però – che brucia ancora di più visto l’esiguo scarto di voti (100) – Petrangeli trova la forza di salire sulla “caciotta” di piazza San Rufo per tenere il suo ultimo discorso da sindaco e il primo da consigliere di opposizione.
“Per quanto mi riguarda – dice ai suo simpatizzanti – mi metto a disposizione di questa comunità e del centrosinistra, decideremo insieme cosa fare, dobbiamo essere consapevoli però che il mondo non è finito, che ci sono tutte le condizione per recuperare, per tornare a governare questa città”.
Pentrangeli dopo essersi assunto tutte le responsabilità della sconfitta, ne spiega le ragioni. “Io sono convinto – afferma – che abbiamo perso perché non siamo riusciti a esporre ai cittadini cosa abbiamo fatto in questi anni. È stato un gap che non siamo riusciti a colmare nemmeno in campagna elettorale”.
Tuttavia, secondo l’ex sindaco, bisogna ripartire da dove il bandolo della matassa si è interrotto. “Non possiamo arrenderci. Sono stati cinque anni di successi. Quello che dobbiamo fare è restare uniti, non dobbiamo smobilitare, abbiamo perso per una manciata di voti. La città è spaccata in due e ciò significa che c’è una parte che non vuole tornare indietro”.
Per Petrangeli, dunque, si tratta di una battuta di arresto che non deve fermare il cambiamento portato avanti in questi cinque anni. E promette un’opposizione dura in consiglio comunale.
Intanto è ancora notte fonda sull’ombelico d’Italia. Tra non molto i reatini si risveglieranno con un cambio di guardia alla guida della città. Ma ancora in tanti non lo sanno.
Foto: Gianluca VANNICELLI / AGENZIA PRIMO PIANO©