Saranno Carlo Lucarelli, Chiara Gamberale, Giovanni Tizian e Manuela Salvi, i giudici che valuteranno i racconti degli under 18 che parteciperanno al contest letterario gratuito #Conibambini : tutta un’altra storia.
Il contest letterario lanciato lo scorso 29 maggio si concluderà in autunno ed è rivolto ai ragazzi di età compresa tra 14 e 18 anni.
I racconti selezionati verranno pubblicati con un ebook gratuito che verrà presentato la prossima primavera a Roma alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, delle fondazioni, del terzo settore, delle scuole e dei ragazzi. L’iniziativa è promossa dall’impresa sociale Con i Bambini, soggetto attuatore del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, in collaborazione con 20lines, la community di scrittori.
Il Fondo, nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate dall’Acri, il Forum del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, lo scorso giugno è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.
La Fondazione Varrone è inserita nel gruppo di lavoro permanente sulla comunicazione che metterà in campo importanti iniziative nazionali, come il contest letterario e molte altre che sono in cantiere, per la promozione e l’attuazione degli obiettivi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Nel contest letterario i giovani scrittori dovranno far emergere nei loro racconti tre concetti che rappresentano altrettanti pilastri per costruire una società migliore con i ragazzi.
Il primo è periferie, intese come aree della città spesso abbandonate o con pochi servizi, dove i collegamenti sono insufficienti o assenti, quartieri difficili non necessariamente lontani dal centro. Per periferie però, si intende anche il senso di isolamento e solitudine che molti giovani sono costretti ad affrontare. Periferie dell’anima, mancanza di opportunità che condanna i giovani a vivere una condizione perenne di povertà educativa.
Siamo così al secondo termine che gli aspiranti scrittori potranno affrontare: la povertà educativa, che ha spesso come sua conseguenza quella economica: le due si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. Dalla dispersione scolastica alla mancanza di accesso a servizi, a internet, alla pratica sportiva in modo continuativo, alla lettura, all’educazione musicale, artistica e in generale alle attività culturali e ricreative. Contrastare la povertà educativa, infatti, è il principale strumento per permettere ai tanti ragazzi che vivono in condizioni di disagio, di migliorare la propria vita.
Siamo così al terzo concetto da sviluppare nel racconto: la comunità educante, un sistema aperto alla partecipazione e alla collaborazione dei vari attori del territorio (famiglie, scuole, ricerca, organizzazioni non profit, parrocchie, istituzioni ecc) capace di rivolgersi ai ragazzi pensando a loro non solo come destinatari dei servizi, ma come protagonisti e soggetti attivi delle iniziative programmate e attivate. Una comunità che educa i propri cittadini, ma che si fa anche educare e cambiare da loro.
Foto (archivio) RietiLife ©