(pa.gio.) Anche il Governo scende in campo per scongiurare l’emergenza idrica nella parte bassa della provincia di Rieti, e allontanare lo spettro di riduzioni “monstre” nell’erogazione del flusso per i mesi di luglio e agosto, paventate nei giorni scorsi. Rispondendo ad un’interrogazione presentata dal deputato socialista (e sabino al 100%) Oreste Pastorelli, la Sottosegretaria al Ministero dell’Ambiente Silvia Velo ribadisce come ad oggi, a causa del deficit dei bacini di approvvigionamento di Acea Ato2, “i Comuni vicini all’acquedotto non potranno aumentare il flusso per i mesi di luglio e agosto”. Quindi, non mancheranno le difficoltà, dal momento che sono proprio quelli i mesi in cui la domanda d’acqua cresce esponenzialmente; ciò nonostante, e almeno per ora, non verrà però ridotto quello che viene chiamato flusso idrico medi consolidato. In attesa di un prossimo vertice tra tutti i soggetti coinvolti, convocato per il prossimo 26 giugno.
“La situazione di emergenza idrica che sta interessando i comuni della Sabina è stata seguita dal Ministero dell’Ambiente fin dalle prime avvisaglie – si legge nella nota inviata dal Ministero dell’Ambiente – lo scorso marzo il ministero ha richiesto alla Regione Lazio e all’Ente di Governo d’Ambito dell’Ato2 informazioni sullo stato della situazione e sulle soluzioni individuate dal tavolo tecnico istituito presso la Regione. Il gestore ha comunicato gli interventi adottati al fine di contrastare la crisi idrica, sia attraverso il recupero di risorse idriche da altri fonti di approvvigionamento, sia attraverso la riduzione dell’entità delle dispersioni nelle reti di distribuzione. Il 7 giugno scorso si è poi tenuta una specifica riunione dell’Osservatorio permanente sull’uso delle risorse idriche del Distretto dell’Appennino centrale, cui hanno partecipato tutte le amministrazioni interessate, con l’obiettivo di analizzare le criticità nell’approvvigionamento idrico nell’Ato2. L’analisi delle attuali disponibilità idriche – prosegue la Sottosegretaria Velo – ha condotto all’identificazione di un livello di severità idrica media per l’attuale situazione di carenza idrica. Sono state, pertanto, individuate una serie di misure contrasto, la cui attuazione resta, in gran parte, a carico dei competenti uffici regionali. Tra queste, è prevista l’eventuale emanazione di ordinanze urgenti per la rimodulazione delle portate derivabili degli acquiferi e dai corpi idrici superficiali. Nel corso della prossima riunione, convocata per il 26 giugno, l’Osservatorio verificherà l’efficacia delle azioni messe in campo ed esaminerà gli ulteriori approfondimenti necessari”. Il Ministero dell’Ambiente assicura dunque un flusso idrico “medio consolidato” per gli 8 Comuni direttamente coinvolti dal deficit idrico dei bacini di Acea Ato2, che sono Fara Sabina, Montopoli, Poggio Mirteto, Poggio Nativo, Casaprota, il bacino del Consorzio Capore-Peschiera, e i Comuni romani di Nerola e Palombara. Flusso che però non potrà aumentare. Ad ogni modo – spiegano ancora dal Ministero dell’Ambiente – in considerazione della serietà della situazione – conclude la sottosegretaria – il ministero continuerà a tenersi informato e a monitorare l’attività posta in essere dai vari soggetti istituzionali coinvolti”. La Velo parla anche dell’interferenza d’ambito, una questione giudicata “annosa” che è “di stretta competenza della Regione Lazio, la quale, il 17 maggio 2016, ha adottato lo schema di convenzione finalizzato a determinare la compensazione finanziaria per l’utilizzo delle sorgenti del Peschiera e delle Capore da parte di Acea Ato2, nei confronti dei comuni dell’Ato3 Rieti”.
Intanto, con una determina a firma del direttore delle risorse idriche, la Regione Lazio autorizza Acea ad “un maggior prelievo di 190,00 l/sec. di acqua, proveniente dalle sorgenti del Pertuso, sino al 31 dicembre 2017. Tale maggior prelievo – scrivono dalla Garbatella in una nota – si va così a sommare all’attuale prelievo di 360,00 l/sec. Questo atto della Regione Lazio intende avviare un’opera di mitigazione della sofferenza idrica che sta affliggendo la cittadinanza in diversi Comuni”.
Rassicurazioni, queste, che non tranquillizzano affatto i sindaci dei Comuni della Bassa Sabina. Molti dei quali prenderanno parte ad una manifestazione in programma sabato sera, 24 giugno, in occasione della Festa Democratica di Montopoli di Sabina: “Non basta sospendere la decisione di ridurre la dotazione di acqua ai Comuni della Sabina – tuona il coordinatore dem di Montopoli, Emilio Fiori – occorre firmare subito convenzione fra Roma e Rieti per usare equamente. e legittimamente l’acqua, visto che Acea la porta a Roma malgrado la relativa concessione sia scaduta da oltre 20 anni. Un danno al nostro territorio calcolato dai 10 ai 17 milioni di euro l’anno, oltre ad altri 20 milioni l’anno per la compensazione della mancata produzione di energia a Salisano Le Capore. Roma si oppone a qualsiasi soluzione, anche in Tribunale, e con disprezzo diserta le riunioni convocate dalla Regione Lazio. Il Pd rivolge un forte appello alle istituzioni, al mondo dell’informazione, affinché sostengano le ragioni del territorio e le decisioni assunte dalla Regione Lazio per risolvere la grave questione che riguarda un’intera area”.
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