(pa.gio.) Ancora una volta rigorosamente su Facebook, per schivare ogni forma di contraddittorio, come da ormai oltre un anno è prassi (purtroppo) nel secondo Comune della provincia. In un lunghissimo e insolitamente infuocato post il sindaco di Fara Sabina, Davide Basilicata, dice la sua sul bilancio di previsione 2017, appena approvato dal consiglio comunale. Ma anche, o per meglio dire soprattutto, sulla situazione finanziaria del Comune da lui amministrato, argomento che da settimane tiene banco nelle cronache politiche della Bassa Sabina.
E mai come ora il giovane primo cittadino farense accende i toni, e non poco, sparando bordate contro tutto e tutti: la minoranza di centrosinistra, e in maniera più velata (ma chiarissima) i mezzi di informazione locali. Accusati, come sempre, di riportare notizie a suo dire di parte sui conti del Comune, hobby ormai cavalcato da tutti in politica, non solo a livello locale
“E’ giunta l’ora di fare un punto sulla situazione per mettere a tacere, una volta per tutte, le interpretazioni fuorvianti e non dare adito ad ulteriori letture strumentali e pertanto di parte che negli ultimi tempi si sono già abbondantemente susseguite – scrive Basilicata – si tratta di un bilancio che possiamo definire di transizione, che malgrado quanto sostenuto dalle voci che ultimamente si sono alternate, saremmo stati costretti comunque a fare, anche in assenza di una situazione di disavanzo tecnico come quello in cui ci troviamo. Le decisioni ad oggi prese a malincuore, vanno analizzate alla luce dell’attuale quadro che ci troviamo a dover affrontare, da cui ne consegue una razionalizzazione dei servizi, frutto di una scelta tecnica obbligata, derivante a sua volta dal cambio della normativa contabile degli enti locali. Analizzando brevemente i numeri risulta chiaro come quest’anno il nostro fondo crediti di dubbia esigibilità, a causa di questi nuovi vincoli della normativa, cresca di 558.370,27€ rispetto ai 463.286,14€ del 2016. Se rapportiamo questa cifra abnorme del fondo crediti di dubbia esigibilità di 1.021.656,41€, a cui la normativa ci obbliga, al totale di tutti i tagli che abbiamo operato, e che ammontano a 322.611,03 €, risulta evidente come la contrazione della spesa legata all’aumento dei crediti di dubbia esigibilità è maggiore rispetto ai tagli che abbiamo effettuato”.
Argomenti, questi, che non portano nulla di nuovo al dibattito, in quanto già enunciati dal sindaco in sede di consiglio comunale, a difesa dell’operato della maggioranza anche nell’approvazione dell’ultimo bilancio.
La novità assoluta, invece, è il livore con cui il primo cittadino attacca la minoranza nel rispedire al mittente tutte le accuse delle settimane scorse: “Creare questo genere di allarmismo nella popolazione ha solo due spiegazioni – tuona il sindaco di Fara Sabina il primo è il mero calcolo personalistico di natura politica, l’altro è l’incompetenza. Sul calcolo personalistico di natura politica voglio dare una rassicurazione ai diretti interessati (ergo le opposizioni di centrosinistra): dovrete aspettare altri 4 anni per poter ritentare la sorte con le elezioni. E non ci sarà rivincita. Questo sindaco e questa maggioranza hanno spazzato via il vostro sistema di governo. Avete provato a batterci usando i fondi pubblici, finendo sui maggiori quotidiani italiani ed europei, con ex sindaci indagati che oggi provano a ricostruirsi una verginità (ogni riferimento è puramente casuale, ndr). Nonostante questo solo un anno fa vi abbiamo impartito una lezione politica, e fra quattro anni questi 30 punti percentuali di distanza aumenteranno. Il mondo è cambiato, la vostra Fara fatta di clientelismo e gestione miope è stata sconfitta da questa maggioranza. E avviso chi ancora crede di poter dettare condizioni o fare richieste, minacciando e millantando, che quel tempo è finito perché i cittadini di Fara vi hanno relegato nel dimenticatoio. Mi dispiace oggettivamente per quella parte della minoranza consigliare, composta da persone perbene, corrette, che stimo e che non hanno mai avuto ruoli nello sfacelo amministrativo che abbiamo ereditato, che però si è fatta trascinare in questa messa in scena. Sono certo che l’abbia fatto in buona fede e pertanto lo considero solo uno scivolone frutto di inesperienza. Per quanto riguarda l’incompetenza, insisto nel sottolineare come, la situazione in cui oggi si trova il Comune è legata in modo esclusivo ad un disavanzo tecnico, generato dal cambio della normativa. Disavanzo venutosi a creare a causa, per larghissima parte, di residui vecchi, accumulati nel corso di decenni, le cui responsabilità non fanno certo capo a questa amministrazione. Nessuna spesa pazza, nessuno sperpero di risorse pubbliche in opere o servizi inutili, costosi, sovradimensionati o non in grado di apportare alcun beneficio al cittadino. Niente di tutto questo, ma solo un allineamento ai parametri tecnici dovuti alla nuova normativa”.
E sugli ingenti aumenti delle tariffe inseriti a bilancio: “La nostra amministrazione in questi sei anni ha mantenuto le tariffe dei servizi a domanda individuale a livelli estremamente bassi e fuori mercato, soprattutto se confrontati con quelli di paesi limitrofi e simili al nostro. Questa è stata una scelta politica chiara, venire incontro a tutte le famiglie, in un momento di difficoltà economica generalizzata. Purtroppo la nuova normativa non ci permette più questa libertà di manovra, ed è perciò che siamo stati costretti a dolorosi incrementi per i servizi a domanda individuale. Occorre affrontare questo momento di passaggio, superandolo nel migliore dei modi. Cercheremo insieme alle famiglie, come abbiamo fatto alcuni giorni fa con il nido, ed a chi è stato colpito da questi aumenti, di trovare la soluzione più idonea nel rispetto della normativa e della collettività. Il nostro obiettivo sarà quello di mantenere inalterato l’alto livello di qualità nei servizi raggiunto in questi anni”.
In ultimo Basilicata risponde anche alla proposta, arrivata dai banchi della minoranza, di tagliare le indennità dell’amministrazione comunale per partecipare al ripiano dei conti pubblici. “Un intervento spot, una tantum – dice ancora il sindaco – che non risolverebbe in alcun modo le difficoltà derivanti dall’applicazione della nuova normativa. Proprio perché condivido con loro che non sia giusto che i sacrifici li facciano solo i cittadini, faccio mia e rigiro la proposta di una parte dell’opposizione, affinché tutti i responsabili si facciano carico dei milioni di euro di debito che le precedenti amministrazioni ci hanno lasciato, tra cui: i mancati pagamenti degli espropri 167, i contenziosi pesanti con Ama Servizi per l’igiene urbana, i residui riferiti alle loro gestioni amministrative, ed i famosi i debiti fuori bilancio che l’ultima giunta Mazzeo lasciò per fare gli asfalti pre-elettorali nel vano tentativo di vincere. Invito pertanto chi ha avuto responsabilità politiche di governo in quegli anni, di mettere mano al portafogli, istituendo un bel fondo in cui tutti i mesi versino le somme dovute fino all’esaurimento di quel debito milionario che hanno lasciato”.
Questa, dunque, la versione del sindaco di Fara Sabina. Alla quale, come sempre, non si potrà integrare alcuna richiesta, che finirebbe sistematicamente nel vuoto, perché nessuno risponderebbe a nessuna domanda.
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