Sulla vicenda – riportata in questi giorni dai media nazionali – delle imposte di successione sulle case di Amatrice è intervenuto il sindaco Pirozzi.
“È impensabile – scrive – che si debba pagare una tassa su un bene frutto dei sacrifici di intere famiglie e che oggi, peraltro, non esiste più. Penso ai tanti orfani che saranno costretti a esborsare denaro per qualcosa che proviene loro dai genitori, dai nonni, dagli avi. Oggi quelle proprietà sono macerie, e oltre ai lutti, al dolore, alle tante difficoltà, queste persone si troveranno di fronte anche questo scoglio”.
Un’ingiustizia. Per questo la giunta comunale ha emanato una delibera di giunta per chiedere, insieme ad altri interventi urgenti ed essenziali, che la tassa di successione sia abolita.
“Siamo certi – continua – che le istituzioni saranno capaci di farlo, in caso contrario c’è sempre la Contea di Amatrice: le tante donazioni ricevute sul conto corrente dedicato all’emergenza terremoto, che ci sono pervenute dal grande cuore degli italiani e non solo, ci permetteranno di adottare i dovuti provvedimenti in autonomia”.
E aggiunge: “Il nodo della tassa di successione è cruciale, ma i temi sono tanti, vi sono lacci e lacciuoli procedimentali da sciogliere affinché parta la fase della ricostruzione. Il tema dello smaltimento delle macerie, per esempio: non ci siamo proprio, i ritardi sono evidenti, a dieci mesi dal primo sisma siamo ancora invasi dalla devastazione, sia in città che nelle frazioni. E ancora, la necessità urgente di riavere sul territorio un adeguato numero di vigili del fuoco e di diversi contingenti militari e di pubblica sicurezza: la situazione è ancora emergenziale, nessuno dimentichi che qui non c’è più un paese”.
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