“Riflessioni sul valore e sulle opportunità di un prodotto e del suo territorio”. Se ne parla sabato prossimo, 3 giugno alle 16:30 al Museo dell’Olio della Sabina, nel convegno promosso dall’Associazione Culturale REArTE, che gestisce la struttura museale, all’interno del rinascimentale Palazzo Perelli a Castelnuovo di Farfa (in provincia di Rieti) .
L’Olio della Sabina è la terra cui appartiene, né è patrimonio, risorsa e identità. Se ne sono accorti dal mondo, lo sanno bene i sabini, ma il valore dell’olio e delle sue potenzialità sembrano non trovare mai, espressione abbastanza soddisfacente in progetti concreti e di lunga veduta. Turisti in arrivo sempre più numerosi e in cerca di informazioni, cittadini più partecipi e coinvolti dall’idea di fare rete, chiedono al Museo dell’Olio della Sabina, di farsi promotore di un collaborazione aperta e proficua tra cittadini, istituzioni, produttori e giovani imprenditori, esperti di settore e di turismo, per costruire e attivare una rete di interscambio di know how in grado di valorizzare il prodotto e stimolare creatività, imprenditorialità e crescita economica.
E il Museo risponde – con l’Associazione REArTE – mettendo insieme nel convegno di sabato prossimo, punti di vista e idee, proposte e possibilità concrete. “Lo sviluppo economico della Sabina attraverso i fondi europei” con l’intervento dell’On. Fabio Melilli; “Il Consorzio DOP della Sabina: un esempio di tutela e valorizzazione” con il Dott. Stefano Petrucci, Presidente Sabina Dop; “L’olio fonte di cura e benessere” con il Dott. Carmine Sicuranza, Medico Chirurgo e Nutrizionista. “La base di un’antica tradizione nella moderna cosmetologia rinnovata.” con la Dott.ssa Paola Pennino, Cosmetologa e “Olio e turismo in sabina” con Johnny Madge, Operatore Turistico. Del Museo quale elemento di forza culturale per l’intero territorio, racconta l’Arch. Sveva Di Martino, Direttore del Museo dell’Olio.
Ad aprire il convegno il saluto del Sindaco del Comune di Castelnuovo di Farfa, Luca Zonetti.
Modera la giornalista Annalisa Nicoletti.
Il Museo dell’Olio della Sabina sta diventando sempre di più promotore e veicolo di importanti iniziative a livello culturale e turistico. Questo convegno e il precedente svoltosi a Roma sulle opere e la figura dell’artista sarda Maria Lai, dimostrano la volontà di far diventare il Museo stesso, non solo un luogo statico di contemplazione artistica ma anche e soprattutto, un punto di incontro e scambio nel territorio.
Il Museo dell’Olio della Sabina è stato inaugurato nel 2001 e celebra attraverso arte e architettura l’antichissima cultura olivicola della Sabina terra in cui oggi si produce ancora un olio di fama mondiale: il D.O.P. Sabina. Il museo riunisce in un unico itinerario di visita i luoghi più rappresentativi della storia e delle tradizioni del borgo medievale di Castelnuovo di Farfa. Il visitatore viene accolto dagli accompagnatori “ narratori” e la visita ha inizio risalendo il rinascimentale Palazzo Perelli, che ospita anche la sede municipale del paese. L’itinerario prosegue poi in un frantoio a trazione animale del XVIII secolo perfettamente conservato, nell’ambiente dell’antico forno cittadino e, infine, nel sito archeologico medievale della chiesa di San Donato. Questo particolare museo ha suscitato grande interesse in Italia e all’estero perché racconta una storia locale con linguaggi universali: la civiltà dell’olio rivive nelle testimonianze storiche del territorio e nelle nuove interpretazioni che gli uomini del nostro tempo offrono di questo simbolo millenario del mondo mediterraneo. Foto (archivio) RietiLife ©