Sono stati 660 (100 in più rispetto all’Edizione 2016) i cittadini reatini che sabato e domenica hanno deciso di sottoporsi allo screening gratuito per la prevenzione della rottura dell’aneurisma dell’aorta addominale. L’importante iniziativa, dal titolo “Un minuto che vale una vita”, è stata organizzata sotto gli Archi del Vescovado dalla Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale de’ Lellis, diretta dal professor Massimo Ruggeri.
Patrocinata dall’Azienda Sanitaria Locale di Rieti, dal Comune di Rieti, dalla Pastorale della Salute della Diocesi di Rieti, ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini che, aderendo all’iniziativa, hanno risposto all’appello lanciato dal personale medico, tecnico ed infermieristico del Reparto Ospedaliero reatino, mostrando particolare attenzione al tema della prevenzione. Lo screening gratuito, aperto ai cittadini di età superiore ai 60 anni, è stato eseguito attraverso un semplice ecocolordoppler dell’aorta addominale: Un esame sicuro, veloce, indolore e affidabile.
Durante i test, è stato possibile diagnosticare, precocemente, 6 aneurismi aortici e 2 aneurismi iliaci. I pazienti portatori di aneurisma, sono stati immediatamente inseriti nel circuito ospedaliero della Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare del de’ Lellis per ulteriori approfonditi esami diagnostici. “La prevenzione – dichiara il professor Massimo Ruggeri – è un aspetto fondamentale della medicina moderna che va promosso e incentivato in un sistema sanitario che si prenda cura non solo della malattia in sé, ma della persona, anche quando è in apparente buona salute. Del resto –prosegue Ruggeri – l’efficacia dello screening nel ridurre la mortalità derivata dalla rottura dell’aneurisma aortico addominale è stata dimostrata da importanti studi scientifici che hanno documentato la previsione di oltre 2 mila morti evitate l’anno”.
L’aneurisma dell’aorta addominale è una dilatazione localizzata permanente dell’arteria che colpisce oltre 700mila persone in Europa (84mila in Italia) con circa 220mila nuovi casi diagnosticati ogni anno (27mila nel nostro Paese). L’incidenza è stimata tra il 4% e l’8% negli uomini e tra lo 0,5% e l’1% nelle donne con più di 60 anni. “L’appartenenza al sesso maschile –precisa il dottor Ruggeri- costituisce, infatti, uno dei fattori di rischio, oltre al fumo, all’invecchiamento o a malattie come l’aterosclerosi, la broncopneumopatia cronica ostruttiva ed alcune malattie infettive. Questi dati, unitamente al continuo allungamento della vita media, prefigurano per il prossimo futuro una vera e propria emergenza vascolare”. Foto: EVENTI SCIENTIFICI ©