Sabina Universitas, il dipartimento Dafne tra le eccellenze italiane

Un riconoscimento prestigioso per il polo universitario di Rieti grazie al lavoro svolto dal Dipartimento Dafne (Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali) dell’Università della Tuscia, presente nel capoluogo con il corso di laurea in Scienze della Montagna, che è stato inserito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’elenco nazionale dei Dipartimenti di eccellenza per la qualità della ricerca.

Unico dipartimento dell’Università della Tuscia ad ottenere questo prestigioso traguardo, è risultato primo insieme con altri due dipartimenti di Padova e Torino nel settore della ricerca agraria e forestale. L’annuncio è stato dato la scorsa settimana durante l’apertura della conferenza stampa organizzata dalla Sabina Universitas da Bartolomeo Schirone, presidente del corso di Laurea in Scienze della Montagna, e testimonia l’impegno dei docenti affinché la qualità dell’insegnamento offerto presso la sede reatina non sia inferiore a quello garantito presso gli altri Atenei italiani.

Il riconoscimento premia dunque le attività svolte alle quali si è aggiunta ora quella della “Carta nazionale del patrimonio sughericolo e i nuovi orizzonti dell’agroselvicoltura”, un atlante di fondamentale importanza per la corretta gestione delle sugherete, sia in termini di incremento della produzione che di conservazione dei popolamenti più rari. Nello specifico la specie forestale oggetto della Carta è la quercia da sughero  (Quercus suber L.), scelta per la sua grande importanza ecologica ed economica per tutti i Paesi dell’area mediterranea occidentale. Il valore dell’opera deriva dal fatto che si tratta della prima carta che descrive con altissimo dettaglio la distribuzione di una specie forestale in Italia. Il lavoro di ricerca, condotto attraverso lo studio di carte e testi antichi, fotointerpretazione di foto aeree e immagini satellitari e, soprattutto, mesi di rilievi e verifiche sul terreno, è durato molti anni e ha visto coinvolti numerosi ricercatori. Al lavoro di costruzione della carta, coordinato dal gruppo di ricerca del Dafne che fa capo a Schirone, hanno infatti partecipato altre università, come quelle di Roma “La Sapienza” (Spada e collaboratori) e di Genova (Mariotti e collaboratori), enti pubblici, (come la Regione Puglia) e società private (come la Cooperativa Trifolium con Sabatini). I risultati della ricerca saranno ora pubblicati dall’Ispra (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in un Dwd contenente la cartografia e un manuale di note illustrative. La carta sarà poi costantemente aggiornata sul sito del Dafne. Foto (archivio) RietiLife ©

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