È stato dimesso ieri, nel primo pomeriggio, il sindacalista dei vigili del fuoco Antonio Brizzi, trasportato lunedì mattina in ambulanza al policlinico Umberto I a seguito di un malore avvenuto davanti al Viminale, mentre protestava all’ottavo giorno di sciopero della fame.
”E’ molto provato – afferma Andrea Faraglia, il segretario provinciale Rieti del Conapo, che proprio ieri con una delegazione reatina si trovava al fianco del leader nazionale per supportarlo, quando si è accasciato a terra – I medici, gli hanno consigliato di terminare immediatamente lo sciopero della fame e lo hanno avvisato che potrebbe rischiare danni irreversibili alla salute. Il segretario Brizzi intende proseguire comunque lo sciopero della fame sino al giorno in cui il Consiglio dei ministri approverà il decreto sui vigili del fuoco conseguente alla legge Madia. Continua quindi la sua battaglia, ma ha accettato il consiglio dei medici di mettersi almeno a riposo presso la propria abitazione sotto costante controllo di un medico”.
”Il segretario Brizzi terminerà quindi lo sciopero della fame – afferma Faraglia – tornando di nuovo in piazza davanti ai palazzi del governo nel giorno dell’approvazione del decreto e chiede prese di posizione da parte dei vertici del ministero dell’Interno, a partire dal ministro Minniti, dal sottosegretario Bocci, dal capo dipartimento Frattasi e dal capo del Corpo Giomi, in difesa del personale in divisa che rischia la vita al fine di equipararlo dal punto di vista retributivo, pensionistico e di carriere, all’omologo personale della polizia di stato, solito ministero dell’interno, e per destinare al personale in divisa tutti i fondi disponibili sino a che non si raggiungerà l’obiettivo dell’equiparazione. Allo stesso modo, Brizzi chiede ai segretari di tutti gli altri sindacati dei vigili del fuoco di unirsi alla protesta mettendosi anche loro in sciopero della fame a Roma in divisa per le medesime motivazioni”. Foto: CONAPO ©