Presentato questa mattina, nell’aula magna della Asl in via del Terminillo, il protocollo dei PUA, Punto Unico di Accesso, che la Asl Reatina attiverà a partire da questa estate nei comuni che fanno capo al Distretto 1 e che individueranno nelle strutture di Rieti, Antrodoco e Sant’Elpidio dei riferimenti.
Alla presentazione del protocollo c’era il commissario straordinario della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo, la responsabile del Distretto Rieti 1 (Rieti, Antrodoco, Sant’Elpidio), Domenica Tomassoni, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Rieti Stefania Mariantoni e il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli. In platea presenti rappresentati del mondo politico e delle associazioni, oltre a tanti dipendenti Asl.
Per il commissario straordinario, il Punto Unico di Accesso è un punto di riferimento “che non lascia solo il paziente e risolve la necessità di quest’ultimo per l’accesso ai servizi”. I Pua puntano all’integrazione dei servizi: al paziente/utente sarà possibile conoscere tutti i servizi della Asl ma anche del comune o dei comuni, ottenere risposte in tempi più rapidi, affrontando con meno peripezie il percorso che porta, ad esempio, a una terapia, a un certificato, alla richiesta dell’assistenza domiciliare. Insomma: quanto prima poteva esser conosciuto bussando alle porte di diversi uffici o reparti, oggi secondo il progetto del Pua sarà possibile saperlo in un solo luogo fisico.
Si rimodula e s’implementa, così, il “vecchio” segretariato sociale. I Pua – che tuttavia devono ancora entrare in funzione e che adesso da una fase progettuale passeranno a quella realizzativa, partendo dalla formazione di coloro che per primi s’interfacceranno con i pazienti/utenti – sono una modalità organizzativa che punta a fornire risposte integrate complete ed appropriate ai bisogni semplici ed avviare percorsi per i bisogni complessi. Per gli ideatori, si passa dal “curare” al “prendersi cura” della persona, del paziente/utente, nella sua complessità e globalità di bisogni, con un’attenzione particolare alla famiglia e al contesto di riferimento.
Il Pua, per dirla con le parole del Commissario D’Innocenzo, “dice chi, dove, come e quando, deve rispondere a quel bisogno di salute” del paziente/utente. “È un modo di lavorare, non un solo applicativo” ha spiegato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Rieti, Stefania Mariantoni, che ha seguito l’intervento esplicativo del commissario e della responsabile Tomassoni ed ha aggiunto le motivazioni della realizzazione di questo tipo di protocollo.
Il primo Punto Unico di Accesso sarà attivato ad Amatrice e Accumoli a luglio; secondo quanto riferito durante la presentazione, a stretto giro tutti gli altri comuni ricadenti nel Distretto 1 vedranno attivati i Pua, a partire da quelli dell’Alta Valle del Velino fino al Cicolano e al Montepiano.
Alla base dei Punti Unici di Accesso c’è un software a cui avrà accesso un’operatore di front office debitamente formato e pronto ad indirizzare il paziente verso il servizio o i servizi che rispondono alle sue necessità. Come accennato, l’obiettivo è avere un Punto Unico di Accesso per ogni Comune; a sua volta il Pua si interfaccerà con l’hub (nel distretto 1 ce ne sono tre, Rieti, Sant’Elpidio e Antrodoco) per un’integrazione totale che passa dall’offerta della Asl fino a quella degli enti. Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO ©