La Vipal spa chiude lo stabilimento di Rieti con 25 persone impegnate e ridimensiona fortemente le altre unità produttive di Ferentillo e Arrone. È il triste destino, appunto, della società Vipal Spa, ultimamente impegnata nella realizzazione dei Sistemi Abitativi di Emergenza, le casette per i terremotati.
E proprio a causa di questo lavoro che la Vipal spa è costretta a “mettere i sigilli” all’unità produttiva di Rieti vista la volontà dei committenti di trasferire la produzione ad altro fornitore di Predappio, passandogli tutto il know how messo a disposizione dalla Vipal spa.
Unitamente all’interruzione delle commesse si sono interrotti anche i pagamenti a saldo, esponendo l’azienda ad esposizioni finanziarie milionarie.
Secondo quanto fanno sapere dalla Vipal, gli accordi prevedono che all’azienda umbra spetti il 40 % del totale alla consegna delle casette in cantiere, il 50% del totale alla consegna delle chiavi alla società appaltante e il restante 10% al collaudo delle casette stesse. Ma di 16 campi, fanno sapere dall’azienda, ad oggi sono stati pagati degli acconti senza procedere al saldo neanche di quei campi assegnati alle popolazioni.
Per i motivi sopraesposti la Vipal spa, dal 2 maggio scorso ha iniziato i licenziamenti, per arrivare alla completa chiusura di Rieti per la fine della settimana, il restante dei siti di Ferentillo ed Arrone subiranno a loro volta una profonda ristrutturazione, sperando che si riesca a salvare almeno la parte relativa alla fabbricazione di ascensori.
RietiLife è a disposizione per eventuali repliche.
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telefonate a Renzi e chiedete a lui!!!
La cosa impressionante è che il maggior azionista della Vipal è la Gepafin, di proprietà della Regione Umbria. Il committente non paga se stesso, e a rimetterci sono operai e sfollati.