I ragazzi di due classi del Rosatelli hanno fatto visita alla casa editrice Punti di Vista. Dopo l’incontro – e al termine del laboratorio di scrittura giornalistica intrapreso nelle ultime settimane – tre studenti hanno scritto ognuno un breve articolo sull’esperienza,che RietiLife riporta di seguito.
Mercoledì 26 aprile scorso le classi 3SB e 3BA dell’Istituto Rosatelli si sono recati presso la sede della casa editrice “Punti di Vista”, per terminare il progetto “Dal manoscritto alla stampa”. Infatti, gli alunni hanno visto come si stampa un libro, partendo dalle varie tecniche di stampa per arrivare alle rilegature. Tema importante è stato quello della disabilità: gli alunni hanno osservato come la stampa si può adattare per aiutare bambini autistici o non vedenti. Infine, hanno conosciuto un ragazzo non udente, Filippo, che ha spiegato loro la LIS e la dattilografia e con il quale hanno condiviso un’atmosfera particolare nell’apparente silenzio. (Fabio Arcesi – 3SB)
Lo scorso 27 aprile la casa editrice Puntidivista di Rieti ha aperto le porte a 37 alunni (22 del liceo scientifico e 15 di biotecnologie) del Rosatelli. L’incontro ha avuto inizio con la presentazione della casa editrice che dopo un breve salto indietro nel tempo – con una presentazione sull’editoria nel corso della storia -ha avuto il piacere di mostrare ai ragazzi alcuni dei libri “speciali” che realizzano. Dopo le domande dei ragazzi, le due classi si sono divise per eseguire delle attività e, mentre una ha imparato alcuni dei segreti per realizzare dei libri, dalla fase di progettazione al computer all’assemblamento manuale delle pagine e della copertina,assemblando loro stessi un libro, l’altra ha imparato alcune delle nozioni più importanti sulla scrittura in braille, osservando anche alcuni di questi libri e potendo imparare come vengono progettati e stampati tramite una stampante speciale. Inoltre i ragazzi hanno avuto il piacere di conoscere Filippo, un ragazzo sordomuto e il suo insegnante che con pazienza e grande disponibilità hanno insegnato ai ragazzi l’alfabeto e alcune “parole” della lingua dei segni italiana, rispondendo alle domande degli studenti molto interessati e incuriositi. Dopo una breve pausa, i due gruppi si sono invertiti avendo modo di sperimentare a tutto tondo le opportunità laboratoriali offerte dalla casa editrice. (Catia Mattozza – 3SB)