(di Paolo Giomi) Starebbero già seguendo una pista ben precisa i Carabinieri della compagnia di Rieti, che in collaborazione con gli agenti di Polizia hanno raccolto i primi elementi utili alle indagini sulla rapina avvenuta nella notte di giovedì nella località di Case San Benedetto, a Rieti. Episodio che ha visto coinvolti i due coniugi residenti dell’abitazione, sequestrati e minacciati per oltre due ore da quella che, secondo quanto appreso, pare profilarsi come una vera e propria “banda”, composta da almeno 4 persone.
Fondamentale, ai fini del lavoro degli inquirenti, le testimonianze rese dalla coppia, due noti imprenditori della città, che dopo i momenti di puro terrore, all’arrivo delle forze dell’ordine, hanno raccontato quanto accaduto in quei lunghissimi 120 minuti.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti i banditi sono entrati in casa a volto coperto e con dei guanti a protezione delle mani, a dimostrazione del chiaro intento di non lasciare alcuna traccia dietro il colpo. Durante le minacce e gli strattonamenti, tre di loro avrebbero palesato un chiaro accento dell’est, mentre uno dei quattro potrebbe essere di nazionalità italiana.
Protetti dai passamontagna, armati di pistole, e intenzionati ad andare fino in fondo, a testimonianza di una premeditazione del gesto, tutt’altro che improvvisato. Oltre alle pistole, per estorcere al padrone di casa l’esatta posizione della cassaforte, i banditi avrebbero usato anche un coltello da cucina e un martello, prima di dar fuoco ad una busta di plastica e aggiungere alle minacce quella di dar fuoco alla casa qualora l’imprenditore non avesse vuotato il sacco.
Dopo aver rastrellato quanto possibile, mettendo sottosopra l’intera villetta, i ladri sono spariti nel buio della notte, in macchina, approfittando della vicinanza della Salaria per far perdere le loro tracce. Quando carabinieri e polizia sono arrivati nel quartiere, allertati dai vicini della coppia, che nel frattempo era stata messa in allerta, dei ladri non c’era nessuna traccia.
Una rapina, quella di via Pistignano, i cui modi rappresentano una novità anche per Rieti capoluogo, almeno nel passato recente. Da tempo, infatti, non si verificavano episodi del genere. E infatti sarebbero gli stessi investigatori ad ipotizzare che la banda di malviventi potesse essersi recata “in trasferta” nel capoluogo sabino, e che possa essersi già allontanata dalla città.
Resta la paura, invece, tra i residenti di Case San Benedetto, che già nelle settimane scorse avevano lamentato problematiche relative alla sicurezza del quartiere. Foto (archivio) RietiLife ©