Otto anni. 309 nove vittime. 3.32. Numeri terribili, per non dimenticare una delle più grandi tragedie del centro Italia, il sisma che il 6 aprile 2009 ha spazzato via una città. E con essa anche le vite di tre reatini, Luca Lunari, Valentina Argenis Orlandi e Michela Rossi. Come ogni anno, L’Aquila ha commemorato le sue vittime con una fiaccolata organizzata dai Comitati dei familiari, partita alle 22,30 da via XX Settembre. E neanche Rieti dimentica i suoi ragazzi morti nel capoluogo abruzzese: stamattina cerimonia la parco di via Liberato, dedicato alle vittime del sisma 2009; alle 17, a Sant’Agnese la messa per ricordare Luca, Michela e Valentina.
Tornando alla fiaccolata di ieri, di cui RietiLife propone ampio fotoservizio, dopo una sosta alla Casa dello Studente, il corteo ha attraversato corso Federico II, per arrivare in Piazza Duomo, dove sono stati letti i 309 nomi. È seguita la messa, presieduta dall’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, e la veglia di preghiera aspettando le 3,32, quando i rintocchi della campana del Suffragio hanno ricordato le vittime del sisma.
E nel dolore, ieri sera, ‘c’era un forte tratto d’unione: alla fiaccolata c’era una delegazione da Amatrice. Un gesto simbolico e significativo: molti amatriciani, con lo striscione la “Ri-scossa di Amatrice“, hanno raggiunto ieri sera il capoluogo abruzzese dove è stata organizzata la tradizionale fiaccolata in memoria delle vittime del terremoto del 6 aprile: “Siamo qui per ringraziare gli aquilani, sono stati i primi a venirci ad aiutare”.
Due comunità ferite si sono ritrovate insieme per pregare e per non mollare. Tra i presenti anche Mario Sanna, il papà di Filippo, lo studente di ingegneria scomparso nel sisma di Amatrice. Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO © L’Aquila