Un discorso di quarantacinque minuti interrotto da tredici applausi. Una sala dei Cordari strapiena con almeno 500 persone presenti, la maggior parte in piedi. Comincia con un bagno di folla la corsa alla carica di sindaco per Antonio Cicchetti. Carica, appunto, come “la carica che daremo a questa città che si è addormentata. Petrangeli è stato una catastrofe, un’inutile parentesi. Questa giunta ha avuto un effetto peggiore del sisma”. Introdotto dalla voce storica di Radio Subasio, Stefano Pozzovivo, Cicchetti ha aperto il suo discorso con un saluto a Saturno Sampalmieri, ex presidente della comunità montana di recente scomparso. Ha poi quantificato le liste che lo sosterranno alle elezioni dell’11 giugno: “Saranno sette. Ma anche l’Udc ci sta pensando, sarebbe l’ottava”.
Cicchetti ha proposto alla platea la propria idea di città, dai temi dell’agricoltura e allevamento (“Tra i primi impegni la riapertura del mattatoio”) a quelli delle ex aree industriali (“Terreni per scuole antisismiche alla Viscosa”), dal turismo (“Entreremo nel consorzio Smile per il Terminillo”) al centro storico (“Riapriremo via Garibaldi al traffico”). Capacità di incidere sui problemi e di agire con velocità, due dei concetti chiave espressi dall’ex primo cittadino, spalleggiato in sala da volti sia vecchi che nuovi del centrodestra reatino (vedi gallery). Ma nelle intenzioni, c’è una squadra di governo cittadino che guardi al futuro e non al passato: “Inseriremo gente giovane, aria fresca – ha spiegato – Vogliamo un Comune che si ristrutturi e che debba essere aperto. Non è possibile che per parlare con il sindaco si debba passare l’esame del sangue”. Quanto alle sue condizioni di salute, ha precisato: “Qualcuno dirà che mi ha visto ai bordi dell’obitorio. Non ci credete”. Dalla platea un sostenitore: “Antonio è immortale”.
Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©
Aria nuova? Aria nuova? Veramente il colmo.
Aria nuova….direi aria d’annata…’94 – ’12. Pregiata.