Sette mesi. Quanti ne sono passati dalla scossa del 24 agosto che ha portato via, in tutto il centro Italia, 300 vite tra Amatrice, Accumoli, Arquata. La situazione evolve lentamente e vive quella transizione dall’emergenza alla ricostruzione. Un limbo che però è pieno di fatti e di storie.
Recente la consegna delle soluzioni abitative di emergenza al Campo Lazio (leggi e guarda le foto) mentre continua l’allestimento di altri campi di casette, pure ad Accumoli: sul Corriere di Rieti l’elenco delle Sae frazione per frazione nelle zone colpite dal sisma. (leggi).
Si prova anche a tornare alla normalità, con l’Area Food che il 12 aprile ospiterà il primo pranzo e a giugno vedrà al lavoro i ristoranti, riapre qualche attività commerciale. Il bar al ridosso del corso (Rinascimento) ma anche “Da Giovannino“. E si pensa anche agli impianti sportivi, con la Figc che ha promesso di ri-allestire il Tilesi e il Coni di fare di Amatrice un riferimento, oltre al liceo Sportivo.
E non mancano gli eventi che cercano di coinvolgere l’amatriciano per tenere accesi i riflettori: ultimamente c’ha pensato la Scopigno Cup, portando sulla Laga il top del calcio italiano.
Certo, per chi ha sempre vissuto nell’amatriciano e nell’accumolese la situazione è dura. Per questo il 1° la gente tornerà in piazza, a Roma, per protestare. In attesa che la macchina si metta ancora più in movimento, che ai decreti e alle intenzioni dell’Europa, si sostituiscano le case, i negozi e la vita. Foto: Francesco Patacchiola ©