(di Paolo Giomi) C’è una piccola Leicester anche in provincia di Rieti. Dove, con tutti i distinguo del caso, si sta consumando un altro piccolo, grande miracolo calcistico. È la storia dello Scandriglia calcio, squadra militante nel girone C della Seconda categoria – quello interamente dedicato alle squadre della provincia di Rieti -, che contro ogni pronostico sta lottando per la vittoria di un campionato difficilissimo. Dove, a vestire i panni delle varie “Chelsea”, “Manchester United” e “Arsenal” ci sono Poggio Nativo, Brictense, Cagis Castelnuovo: la prima, che sarebbe dovuta essere in Prima categoria già lo scorso anno, la seconda, che può vantare un tridente offensivo composto da Eusepi, Melone e Porcu (quest’ultimo, per chi “mastica” queste categorie, è uno di quei nomi che ha segnato valanghe di gol nelle massime categorie regionali e non solo, ndr), la terza, partita con le migliori ambizioni della stagione grazie ad un organico costruito per vincere.
Alla fine, però, a contendere il titolo al Poggio Nativo, oggi, c’è soltanto lo Scandriglia di Davide Colantoni. “Me lo avessero detto a settembre, avrei messo non una ma due firme già per un secondo posto – dice il tecnico sabino – ora però siamo lì, e ci crediamo. L’impresa resta difficilissima: il Poggio Nativo ha già effettuato il riposo, quindi ha una partita in più rispetto a noi, ma anche un calendario forse più complicato sulla carta. Noi siamo lì ora, e ce la giocheremo”.
Tredici risultati utili consecutivi, di cui 12 vittorie, 10 successi consecutivi in casa, primo posto a pari puti con i rivali di sempre. Ma soprattutto un gioco fluido e divertende, coordinato dalla guida dell’esperto tecnico ex Poggio Moiano e Cantalupo.
Numeri, dati, statistiche, dietro alle quali, però, si cela un progetto ben più serio. Quello del presidente Luca Orati e di una dirigenza che ha preso per mano una squadra quasi svuotata, di organico ma soprattutto di entusiasmo. Portandola, nel giro di una stagione e mezza, ad essere un punto di riferimento nel paese e in quella fetta di Sabina. “Il presidente è una persona umile, ma anche determinata – spiega ancora Colantoni – attorno a lui si è creata una dirigenza valida, fatta di persone capace e competenti, ma soprattutto presenti, sempre e comunque, che in queste categorie è la qualità forse più importante”.
Scelte lungimiranti e ponderate, in linea con i tempi che corrono: nessun “ingaggio” faraonico a giocatori e tecnici, ma premi e bonus per risultati e presenze. Premi al merito, che permettono di tenere sotto controllo i conti. E che soprattutto hanno consentito alla società di ricreare movimento attorno ad un impianto sportivo riqualificato, con un settore giovanile riattivato e una squadra di calcio a 5 passata dai bassifondi della serie D alla lotta per i play-off C2. Manca ora la ciliegina sulla torta, l’acuto alla Leicester che tutti, a Scandriglia, iniziano a sognare sul serio. A partire da mister Colantoni. Foto: GIOMI ©