Il decreto legge sul terremoto, il terzo in ordine di tempo, è stato approvato dalla Camera con 201 voti a favore, 16 contrari e 56 astenuti, e ora passa al Senato. Il testo presenta un ampio spettro di interventi, con nuove misure per gli eventi sismici del 2016 e del 2017 in Abruzzo, Umbria, Lazio e Marche – andando a modificare in parte il dl 189 del 2016 – con misure urgenti per fronteggiare la situazione di emergenza dopo le scosse del 24 agosto scorso.
Nel frattempo il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha annunciato che martedì 28 marzo presiederà a Palazzo Chigi un incontro con i presidenti delle Regioni colpite dal sisma (Nicola Zingaretti, Lazio, Luca Ceriscioli, Marche, Catiuscia Marini, Umbria e Luciano D’Alfonso, Abruzzo) alla presenza del commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.
Tornando al decreto approvato oggi dalla Camera, c’è da dire che l’Aula della Camera ha apportato non poche modifiche all’assetto del provvedimento (numero 8 del 2017). Ad esempio, secondo quanto previsto da un emendamento presentato dal Pd, non saranno più gli Uffici speciali per la ricostruzione ad occuparsi di pianificazione urbanistica, compito che viene trasferito ai Comuni.
Sotto il profilo più economico invece un emendamento di Forza Italia consente alle imprese operanti nel cratere di poter delocalizzare le proprie attività anche nella provincia limitrofa, pure se collocata in una regione diversa. L’Aula di Montecitorio ha anche approvato un richiesta del governo per la realizzazione del progetto ‘Casa Italia’, per il quale viene istituito un dipartimento apposito presso la presidenza del Consiglio.
Il testo (articolo 1) conferisce ai comuni, alle province interessate e anche alle unioni di comuni e alle unioni montane la possibilità di predisporre progetti per la ricostruzione al Commissario straordinario. Sul capitolo delle strutture di emergenza (articolo 2) le quattro regioni interessate sono autorizzate a procedere all’affidamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria utilizzando la procedura negoziata.
Per le opere di urbanizzazione nel settore zootecnico le regioni possono anticipare fino al 30% del contributo ad ogni singolo operatore danneggiato. In materia di concessione di finanziamenti agevolati per la ricostruzione privata, l’articolo 3 del provvedimento estende il contributo al 100% del costo delle strutture anche agli impianti e prevede finanziamenti agevolati (a tasso zero) per la copertura del 100% degli investimenti fino a 600mila euro, per nuove imprese e nuovi investimenti, compresi i settori agricoltura, commercio e turismo.
In ambito scolastico l’articolo 5 concede la possibilità di rendere valido l’anno scolastico 2016-2017 a tutti gli studenti, anche se la durata delle attività didattiche è inferiore ai 200 giorni. Con riferimento agli edifici scolastici contempla la predisposizione di piani diretti ad assicurare il ripristino delle condizioni necessarie per la ripresa delle attività scolastiche a partire dal periodo 2017-2018 (con procedura negoziata, senza pubblicazione del bando di gara).
Per le macerie, l’articolo 7 del decreto affida ai presidenti delle Regioni i compiti della loro gestione (in precedenza questo ruolo era assegnato al Commissario straordinario). Ancora in questo ambito viene consentito il trasporto nei siti di deposito intermedio per un periodo non superiore ai 18 mesi.
Per il controllo di legalità e trasparenza il testo (articolo 8) introduce l’obbligo di iscrizione a una specifica Anagrafe delle imprese, riducendo anche i tempi necessari per i controlli. Il decreto fissa anche un intervento per il sostegno alle fasce deboli della popolazione (articolo 10), con uno stanziamento di 41 milioni per il 2017 (a valere sul Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale).
Viene poi ritoccata la sospensione dei termini per gli adempimenti tributari: le imprese, i lavoratori autonomi e gli agricoltori possono contrarre finanziamenti agevolati per il pagamento dei tributi fino al 2018.
I lavoratori possono richiedere – come sollecitato da molti sindaci del cratere – la cosiddetta ‘busta pesante’ (con sospensione dell’Irpef), al di là di dove è fissato il domicilio fiscale del sostituto d’imposta. Rafforzate poi le disposizioni per il potenziamento del personale – già dipendente di regioni, province e comuni – utilizzato per la ricostruzione, con un incremento del numero delle unità per le segreterie tecniche di progettazione e per il sistema di contabilità speciale (art.18).
Viene poi portato da 350 a 700 il numero di nuovi addetti assumibili con contratto a tempo determinato da Comuni e Province, con un contestuale aumento delle risorse. Viene poi soppresso il limite massimo (5 contratti) di collaborazioni che ogni Comune può stipulare. Foto (archivio) RietiLife ©