I finanzieri della Brigata di Poggio Mirteto e della Compagnia di Rieti hanno portato a termine un’ operazione congiunta sul territorio reatino e romano, sequestrando un milione e duecentomila indumenti (per un valore commerciale di circa 10 milioni di euro) con etichettature contraffatte e denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di frode in commercio tre soggetti, tutti di nazionalità cinese, per aver distribuito e messo in commercio prodotti pericolosi, stoccati ed esposti rispettivamente in un magazzino alle porte di Roma ed in alcuni negozi di Poggio Mirteto (RI) e Fiano Romano (RM).
I finanzieri hanno esaminato presso alcuni esercizi commerciali dei capi di abbigliamento che, secondo quanto riportato sulle etichette, avrebbero dovuto possedere al 95% pregiato cotone, ma dalla fattura e dal confezionamento sembravano contenere ben altro. Trattandosi in prevalenza di indumenti intimi e camicie, destinati quindi allo stretto contatto con la pelle e con parti delicate del corpo, i militari hanno deciso di accertarne la qualità, inviando ai laboratori chimici della Camera di Commercio alcuni campioni da sottoporre a specifici esami.
Le analisi merceologiche hanno evidenziato una mancata corrispondenza tra quanto dichiarato e la effettiva composizione dei prodotti, in realtà addirittura costituiti per il 68% da poliestere e per un solo 26% da cotone.
Allo scopo di scongiurarne l’ulteriore vendita, i finanzieri hanno risalito l’intera filiera logistica, organizzativa e strutturale dell’organizzazione commerciale, individuando nel titolare di un vasto magazzino sito nel Comune di Roma l’importatore di detti prodotti irregolari.
Nel corso delle operazioni sono stati anche rinvenuti e sequestrati circa ottocentomila articoli carnevaleschi irregolari (tra costumi, maschere, gadget, bombolette spray e stelle filanti) e giocattoli. Gli articoli erano privi del marchio “CE”, marchio che garantisce la conformità alla normativa Europea in materia sicurezza prodotti. Alcuni costumi, destinati a bambini sotto i tre anni, erano completamente sprovvisti delle obbligatorie informazioni sui materiali utilizzati per realizzarli.
Oltre ai risvolti di natura penale, sono anche state segnalate violazioni di natura amministrativa alla Camera di Commercio di Rieti per le previste sanzioni, nonché per la confisca e la distruzione della merce.
Articoli di scarsa qualità e pericolosi come questi individuati, vengono spesso immessi sul mercato in spregio delle normative previste, rappresentando un danno sia per il potenziale consumatore, sia per gli addetti al settore che operano nella legalità. I primi rischiano di pagare merce creduta di valore ad un prezzo ritenuto vantaggioso, i secondi si vedono quotidianamente diminuire il proprio mercato a causa della concorrenza sleale, operata appunto grazie alla commercializzazione a basso costo di prodotti solamente “etichettati” come di pregio.
L’attività eseguita dai finanzieri si inserisce nell’ambito del “dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti“, modulo operativo che li vede giornalmente impiegati in tutti i settori d’interesse del Corpo, che può variare di intensità in funzione del contesto esterno o di esigenze investigative.
Infatti, i variegati e delicati compiti istituzionali della Guardia di Finanza, proiettati alla tutela economica e finanziaria di tutte le componenti della Repubblica e dell’Unione Europea, si pongono sempre al centro di ogni attività volta alla salvaguardia dell’integrità del patrimonio e della salute dei cittadini. (da comunicato Gdf) Foto: GDF ©